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Una famiglia tutta al maschile

Nota gentile nella lotta all’omofobia: come combattere l’odio con l’amore



Da anni ormai in Italia, è emersa – da parte di molti – la necessità di sensibilizzare in favore della comunità LGBT+, non solo per la progressiva apertura mentale dei più giovani, ma anche per la sensazione, sempre più comune, di essere “rimasti indietro” rispetto al resto dell’Europa sul riconoscimento delle famiglie considerate “non tradizionali”.

Una famiglia omogenitoriale è emersa sui social proprio grazie al suo impegno in merito a tale questione. Conosciuti su Instagram come “Papà per scelta” (@papaperscelta), Carlo e Christian sono una coppia omosessuale che, nel 2018, ha deciso di allargare la propria famiglia con due gemelli avuti da una donatrice di ovulo. I due genitori si sono fatti notare per la spontaneità e l’ironia con cui raccontano la loro vita familiare “tutta al maschile” (come a loro piace definirla). Non solo mostrata attraverso i post sui social ma, dal 28 novembre 2019, sbarcata anche in libreria con il libro “Papà per scelta - storia di due uomini, due gemelli e una famiglia come tante”, una raccolta di situazioni quotidiane con cui la famiglia ha deciso di raccontarsi.


Pertanto, Carlo e Christian vogliono mostrare, e dimostrare, non solo a chi li segue, ma anche e soprattutto a chi li critica e non li considera eguali a qualsiasi altra famiglia, come la loro quotidianità sia effettivamente la stessa della maggior parte delle famiglie italiane considerate “di serie A”. E sono davvero molto bravi a farlo. Infatti, non solo riescono facilmente a coinvolgere nelle loro vite chiunque legga uno dei loro racconti e veda i loro momenti immortalati e postati su Instagram, ma – grazie a questo – sono anche capaci di sensibilizzare sul tema dell’omogenitorialità, sulla paternità e sull’omosessualità in generale.

Ciò che maggiormente fa riflettere, leggendo la loro storia, è l’amore che dimostrano. I due giovani sono l’immagine della gentilezza e del rispetto, anche e soprattutto nei confronti di chi, con loro, gentile e rispettoso non lo è mai, e a cui rispondono sempre con educazione e un briciolo di comicità.


A coloro che pensano che tutto ciò non sia necessario, basti leggere una ricerca condotta da Amnesty International, chiamata “Gli italiani e le discriminazioni”: questa ​indagine mostra come, su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta (18-70 anni), vengano accantonate troppo spesso problematiche quali la violenza di genere, l’omofobia e il bullismo. E, sempre secondo questa ricerca, nonostante la maggior parte della popolazione censita sostenga che gli omosessuali debbano avere gli stessi diritti degli eterosessuali, le violenze nei confronti della Comunità Queer non accennano a calare (un omosessuale su cinque subisce atti omofobi).

Numerose volte i due genitori, infatti, soprattutto nell’arco degli ultimi anni – in cui gli attacchi verbali, psicologici e fisici ai danni della comunità LGBT+ sono aumentati) – hanno espresso la loro preoccupazione per il mondo e la realtà con cui dovranno convivere i loro bambini; e, proprio per questo, hanno deciso di utilizzare e sfruttare il grande potere, e potenziale, di un social come Instagram per diffondere la verità di una famiglia omogenitoriale. E la verità, che per taluni sembra ancora tanto assurda, è che non cè una sola verità. Perché le famiglie omosessuali sono identiche a quelle eterosessuali, e come tali sono tutte diverse e uniche nel loro genere; ed è questa totale eterogeneità che dovrebbe farci sentire tutti uguali, proprio per il nostro essere tutti diversi.


Letizia Malison



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