Un battito cardiaco dall’universo: di cosa si tratta?
Alcuni giorni fa è stato individuato un segnale dallo spazio molto intenso dal team degli scienziati canadesi del gruppo “CHIME/FRB” che studia i segnali provenienti dall’intero universo. Nel team fanno parte l’Università canadese McGrill, l’Università di Toronto, la British Columbia, il Consiglio nazionale di ricerca canadese, il Perimeter Institute, il Massachusetts Institute of Technology, l’Osservatorio radio astronomico nazionale americano e la West Virginia University. La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo, e il cosiddetto “battito cardiaco” ascoltato, o meglio auscultato(giusto per rimanere in tema) ha incuriosito sia gli addetti ai lavori che i non… ma proviamo a capire di che cosa si tratta:
Intercettato dal radiotelescopio interferometrico (in grado di misurare lunghezze attraverso le interferenze rilevate di onde coerenti) Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment (Chime), in Canada, ed etichettato come Frb 20191221A, il segnale è attualmente l’FRB di più lunga durata mai captato. I “fast radio burst (FRB)” sono lampi di onde radio della durata di millisecondi visibili a distanze di miliardi di anni luce. La durata (circa 3 secondi) captata hanno reso questa fonte di segnale anomala e diverse da tutte le altre individuate nella popolazione FRB.

Durante i tre secondi di persistenza del segnale, il team ha rilevato alcune onde radio che si ripetevano con straordinaria precisione ogni 0,2 secondi e da cui si è fatto subito allusione alla periodicità dei ritmi di un cuore che batte.

Daniele Michilli, del MIT ha commentato la scoperta affermando che al momento non ci sono abbastanza dati per indicare la provenienza del segnale rilevato. Ha aggiunto poi: “Speriamo di rilevare ulteriori impulsi provenienti da questa fonte in modo da approfondire la nostra conoscenza di questo fenomeno così particolare, di cui non siamo ancora in grado di delineare i contorni. I radiotelescopi di prossima generazione potrebbero aiutarci a svelare alcuni dei misteri dell'Universo che ci sono ancora ignoti".
Per aspera ad astra!
Articolo a cura di: Luigi Chianese