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Tutte insieme: la nascita dell’Unione delle Donne Italiane

Hanno fatto la Resistenza, “creato” la mimosa e ricostruito l’Italia: chi sono le donne dell’Udi.



In questo mese la maggior parte degli italiani ha festeggiato la giornata della donna, divenuta ricorrenza internazionale nel 1977.


La tradizione legata alla mimosa come dono alle donne, invece, nasce prima che la giornata fosse istituzionalizzata nel mondo. In Italia, infatti, già dal 1946, terminata la guerra, si poté ricominciare a commemorare le donne nella giornata dell’8 marzo: la ricorrenza aveva già preso piede fino a quando il regime fascista non aveva deciso di arrestare le celebrazioni.


Furono proprio le donne del dopoguerra, afferenti all’Unione delle Donne Italiane, che scelsero questo fiore.


Secondo gli indiani d’America, la mimosa rappresenterebbe la forza e la femminilità, ma non è certo per questa credenza che le donne dell’Udi la elevarono a simbolo dell’8 marzo.


Neanche la versione poetica secondo cui vicino alla fabbrica di New York ci sarebbe stato un albero di mimosa sembra abbia fondamenti reali.


La verità è che il processo di scelta che portò ad optare per la mimosa, fu molto più pratico di ciò che si pensi: sembra un fiore fragile, ma in realtà riesce a crescere ovunque; è uno dei pochi che fioriscono nel mese di marzo e, soprattutto risulta essere economico: ogni persona può facilmente reperire un mazzetto di mimosa da regalare.


La scelta definitiva, adottata in particolare da Rita Montagnana, Teresa Noce e Teresa Mattei fu anche in ricordo di un episodio che ha raccontato la stessa Mattei: «La mimosa era il fiore che i partigiani regalavano alle staffette. Mi ricordava la lotta sulle montagne e poteva essere raccolto a mazzi e gratuitamente».


Ma chi erano realmente le donne dell’Udi e come era nata questa associazione al femminile in un mondo gestito da uomini?


L’Udi nasce ufficialmente nel primo ottobre del 1945.


Gli antenati dell’Unione delle Donne Italiane, però, sono da rintracciare a partire dal 1943, quando vengono costituiti i Gruppi di Difesa della Donna per l’assistenza ai combattenti per la libertà: il lavoro delle donne che prendevano parte a queste organizzazioni era, infatti, tangibile.


Divise territorialmente, eppure unite dall’idea comune di lotta e assistenza nel corso della guerra di Resistenza italiana, molte delle donne che afferivano a questi gruppi erano partigiane combattenti o staffette partigiane.


I Gruppi di Difesa della Donna, così venivano chiamati più comunemente, organizzarono le donne impegnate nella lotta partigiana e in importanti manifestazioni per la pace e la distribuzione di viveri nelle città e nelle campagne*.


Tutte le donne dei partiti che afferivano al CNL, Comitato Nazionale di Liberazione, facevano parte di questi gruppi. La prima grande spaccatura al femminile, non a caso, si ebbe proprio quando questa organizzazione unica si trovò a doversi frammentare in base alle peculiarità imposte, tacitamente ma non solo, dai propri partiti.


Fra i molteplici frammenti di donne che si uniscono in questo periodo, un ruolo politico rilevante lo avrà, oltre all’Udi, il Cif, Centro Italiano Femminile: entrambe le associazioni, infatti, erano di appoggio a due partiti fra i maggiori della Prima Repubblica.


Nato nel 1944 per come federazione dei centri femminili cattolici, il Cif sarà un’organizzazione inglobata all’Azione Cattolica e, come è facile dedurre, di appoggio alla Democrazia Cristiana.


L’Udi, di cui abbiamo parlato ampiamente, sarà invece sempre di appoggio al Partito Comunista e vedrà la massima espressione di sé grazie alle vicende narrate nel giornale di associazione, Noi Donne. La storia di questo giornale inizia come velina clandestina in Francia a ridosso della Seconda Guerra Mondiale e ancora non si è arrestata oggi: con un sito e una newsletter sempre aggiornatissimi, Noi Donne continua a far sentire la voce delle donne, sebbene non sia più dipendente dall’Udi.


Articolo a cura di: Beatrice Tominic


Note

M.Ombra, La bella politica. La resistenza, “Noi Donne”, il femminismo, Edizioni SEB27, 2009, Torino


Immagini: Crediti all’archivio digitale dell’Udi https://archiviodigitale.udinazionale.org/1971/01/01/1945-1971-un-quarto-secolo-lunione-donne-italiane-si-batte-lemancipazione-femminile/



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