Tradizioni e curiosità del mese di Gennaio
Figura 1
Gennaio, illustrazione da Très riches heures du Duc de Berry.
“O gennaio sonnacchioso stai nel tuo mantel nebbioso. Lunghe notti e giorni corti, neve e brina tu ci porti. Chiudi in casa noi bambini e fumare fai i camini. Tu le stelle più brillanti specchi in ghiacci scintillanti. Forse un mago sei, gennaio, e tra il vento tuo rovaio, tu nascondi un solicello, mite, lieve, riderello, e d’un fiore il calicanto, doni a tutti il dolce incanto.”
M. Comassi

Il nome Gennaio (in latino, Ianuarius) deriva dal dio romano Giano (Ianus), divinità preposta alle porte e ai ponti che in generale rappresentava ogni forma di passaggio e mutamento - effettivamente gennaio è il mese che apre le porte del nuovo anno, infatti il sostantivo latino Ianua corrisponde al termine italiano "porta".
Gennaio è il primo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano, è uno dei sette mesi che conta 31 giorni e si colloca nella prima metà di un anno civile. La data del primo gennaio come inizio dell’anno viene spesso legata alla riforma del calendario stabilita da Giulio Cesare nel 46 a.C., che introdusse l’anno di 365 giorni e l’anno bisestile di 366 ogni quattro. Il primo giorno del mese di gennaio era già celebrato come giorno di inizio dell’anno nuovo nell’antica Roma. Gennaio era il mese dedicato a Giano, il dio bifronte, che volgeva lo sguardo sia al passato che al futuro, che proteggeva le porte e che perciò veniva associato anche al passaggio al nuovo anno. E il primo gennaio cadeva durante i Saturnali, le grandi feste dedicate al dio Saturno. Si tratta di un mese interamente invernale: Gennaio - mese del gelo - veniva storicamente chiamato nel nord Europa "mese del ghiaccio", e si conclude con i cosiddetti giorni della merla che vengono considerati i giorni più freddi dell'inverno. Il nome, secondo una comune leggenda, deriverebbe dal fatto che una merla, in origine bianca, per ripararsi dal gran freddo di quei giorni si rifugiò dentro un camino dal quale riemerse il primo febbraio tutta nera a causa della fuliggine.
Molte sono le tradizioni e le culture legate a questo periodo dell’anno. Gennaio era dedicato ai lavori manuali di costruzione e riparazione di attrezzi agricoli o alla realizzazione di utensili necessari per la vita domestica quotidiana come cesti, ciotole in legno, zoccoli, mestoli. Il legno, di varie essenze, era la materia prima per gran parte di questi utensili, motivo per cui si organizzavano grandi fiere e mercati nei quali venivano esposti e venduti tutti questi lavori artigianali.
In passato vi era la credenza che, seguendo l’andamento meteorologico dei giorni di gennaio (caratterizzati da un clima abbastanza eterogeneo), si potevano trarre utili indicazioni per l’andamento del tempo nei mesi successivi.Un dato importante per una civiltà contadina, in cui la pioggia poteva essere un bene prezioso oppure un male, a seconda del periodo dell’anno.
Diverse sono le ricorrenze da ricordare in tale mese, tra le più importanti annoveriamo:
- il 1 gennaio: Capodanno. La scelta di considerare il 1º gennaio quale primo giorno dell'anno consegue l'introduzione del calendario giuliano promulgato da Giulio Cesare nell'anno 46 a.C.
- il 27 gennaio: giornata in cui si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria, perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
- i giorni 29-30-31 gennaio: i cosiddetti “giorni della merla”, da sempre considerati i più freddi dell'anno. Si narra che una merla e i suoi piccoli, a quel tempo di piumaggio nero come i maschi, alla fine del mese trovarono rifugio in un comignolo, da cui uscirono tre giorni dopo. Quando si allontanarono, però, non erano più neri: erano diventati grigi per via della cenere.
Articolo a cura di: Gisella Carullo