Studiare negli Stati Uniti
Consigli su come affrontare le domande di ammissione per le università americane.
A ventidue anni ho finito la triennale in Economia a Milano e mi sono ritrovata nella confusione più totale su cosa volessi fare nella mia vita. Avevo poche idee e confuse. Un’unica consapevolezza: andare via dall’Italia per continuare i miei studi all’estero. Il mio più grande desiderio era quello di andare a fare un master negli Stati Uniti dato che i sei mesi che avevo trascorso lì come Exchange student mi avevano aperto un mondo e mi avevano fatta innamorare. Di ritorno dall’Exchange, mi sono tuttavia resa conto di non essere più in tempo per mandare le domande di ammissione per le università americane. Ho dunque deciso di prendermi un anno sabbatico dopo la triennale per fare un po’ di esperienza lavorativa e preparare con cura le application per il master negli Stati Uniti.

Dopo tre mesi di preparazione, a dicembre ho inoltrato le applications e a marzo 2020 mi è arrivata la notizia più bella: sono stata ammessa alla Columbia University di New York per un master in “Quantitative methods and data science”. Non ci volevo credere. A settembre sono partita alla volta di New York.
A chiunque sogni di studiare negli Stati Uniti, il primo consiglio che posso dare è di non partire già sconfitti ripetendosi “è inutile che io faccia application, tanto non mi prenderanno mai.” Anch’io avevo sempre questo pensiero in testa, dato che in triennale avevo una normalissima media del 26, mi ero laureata con 103 e non avevo mai fatto cose straordinarie, oltre a studiare e qualche esperienza di volontariato. L’anno sabbatico dopo la triennale mi ha permesso di rafforzare il mio CV poiché sono riuscita a lavorare come ricercatrice per un professore e l’ho affiancato in vari progetti di ricerca. Dalla mia esperienza, posso dire che, se sul CV ci sono esperienze interessanti, i voti presi in triennale non sono determinanti nell’ammissione ai master americani.
Il secondo consiglio che posso dare è quello di non compararsi mai agli altri. Per esperienza personale, posso dire che aprivo LinkedIn, guardavo i profili delle persone ammesse nelle università americane e mi assaliva un senso di inferiorità immediato che mi faceva dubitare di qualsiasi cosa stessi facendo in quel momento. Tuttavia, ho visto che le università americane accettano profili con background talmente diversi che compararsi agli altri e sentirsi inferiori è davvero inutile. Come si dice “tentar non nuoce” e non credo abbia senso rinunciare a priori ancora prima di averci provato.
L’ultimo consiglio pratico che posso darvi è quello di iniziare l’application per il master almeno un anno prima rispetto all’inizio del programma che desiderate frequentare. Le cose da preparare sono molte e includono CV, lettera motivazionale, tre lettere di referenza, certificazioni – quali ad esempio GRE/GMAT/SAT/ACT, TOEFL/IELTS – ed essays, se richiesti. Prepararsi con largo anticipo è dunque essenziale per avere buone probabilità di essere ammessi. In bocca al lupo a tutti!
COLLABORAZIONE - Articolo a cura di: Silvia di @silvias.tips