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“Solo Tutto”: ecco come Massimo Pericolo mantiene la sua posizione sul podio dell’hip-hop italiano

Il 26 marzo 2021 è stato pubblicato il secondo album in studio del rapper Massimo Pericolo dal titolo “Solo Tutto”, che è subito slittato in prima posizione nella classifica settimanale di FIMI.



L’artista è emerso nel 2019 con il singolo “7 miliardi” e, successivamente nello stesso anno, con la pubblicazione del suo album di debutto “Scialla semper”; da questo momento il rapper ha ricevuto molta visibilità, grazie anche a featuring con artisti di alto calibro come Marracash o Fabri Fibra. Proprio a causa del grande successo che ha avuto il primo album, le aspettative sul nuovo lavoro sono state da subito molto alte e, a distanza di un paio di settimane dall’uscita possiamo constatare, dai numeri degli ascolti e dalle recensioni sui social, che i fan sono rimasti molto soddisfatti.


Questo secondo album sembrerebbe quasi segnare un passaggio tra la vita di Alessandro Vanetti, vero nome dell’artista, prima e dopo il successo. Le tracce, infatti, riprendono alcune tematiche affrontate nelle canzoni precedenti – come la povertà, l’emarginazione dalla società di una comunità, la tossicodipendenza e lo spaccio – ma viene trattata anche la svolta positiva che ha preso la sua vita grazie alla musica, la sensazione di potersi permettere molto di ciò che gli è sempre stato negato (per ragioni economiche o familiari), con la paura, però, di non saper gestire questo cambiamento.


Anche la scelta di featuring all’interno dell’album sembra sia stata molto apprezzata, considerando che i brani più streamati contengono delle collaborazioni, più precisamente quelle di Salmo, Madame e Venerus. È presente anche un feat con J Lord, un artista emergente campano, che nonostante la giovane età (17 anni) è riuscito a scrivere un’ottima strofa, sia dal punto di vista stilistico che per quanto concerne i contenuti, rispettando l’alto livello dell’album.


Di questa nuova uscita non è passato inosservato il salto di qualità del rapper, che ha inserito brani conscious – come “Casa Nuova”, che apre l’album – ma anche esercizi di stile, su beat più forti e veloci. Ciò che, però, ha rimarcato l’alta capacità e attenzione prestata alla scrittura sono i due storytelling, “Airforce” e “Fumo”, in cui la narrazione dei fatti non solo è fluida e chiara, ma unisce anche i pensieri dei protagonisti con le azioni che stanno compiendo, senza, però, creare uno stacco durante il racconto.



Una caratteristica che è stata mantenuta dall’album precedente, nonostante questa volta sia stata decisamente più accentuata, è la distorsione e modificazione della voce, soprattutto durante alcuni ritornelli, che aiuta il messaggio ad essere recepito in modo più immediato dall’ascoltatore e a creare un’atmosfera riflessiva, ma mai pesante, che accompagna tutto l’album. L’artista mostra, infatti, la sua capacità di introspezione, oltre che l’abilità di trattare tematiche socialmente impegnate senza mai cadere nei soliti luoghi comuni. Nonostante ciò l’album non risulta assolutamente pesante, anzi, le situazioni presentate, anche le più crude, riescono a essere trattate in modo leggero e spontaneo, senza cadere nella superficialità, grazie anche all’accostamento di termini forti accanto ad altre immagini più “sentimentali”.


Si può affermare, quindi, che le alte aspettative derivanti dal primo disco, e dai singoli che ne sono seguiti, sono state pienamente rispettate, e il risultato è un album per il quale non sono necessarie spiegazioni.


Per riassumere, “Solo Tutto” racconta del principio di una rinascita, con gli occhi di chi, però, non dimentica da dove è partito.



Si può affermare, quindi, che le alte aspettative derivanti dal primo disco, e dai singoli che ne sono seguiti, sono state pienamente rispettate, e il risultato è un album per il quale non sono necessarie spiegazioni.


Per riassumere, “Solo Tutto” racconta del principio di una rinascita, con gli occhi di chi, però, non dimentica da dove è partito.


Articolo a cura di: Letizia Malison



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