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Silvia Fascians: un modello di salute e benessere

«Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita».


Con queste parole Dante, ormai quasi settecento anni fa, decise di aprire la sua Divina Commedia. Certo è che il significato che lui gli attribuiva non ha nulla a che vedere con quello che ho intenzione di dargli io, ma se c’è una cosa che amo della letteratura è il suo essere eternamente presente e attuale.



Era qualche giorno che cercavo ispirazione per scrivere questo articolo e questa frase continuava a rimbombarmi in testa, ma non sapevo proprio che farmene: dovevo scrivere un contenuto sul benessere, non su Dante Alighieri!


Poi, in un pomeriggio qualsiasi, mentre vagavo senza troppo interesse su Instagram, ecco l’illuminazione: Silvia Fascians (su Instagram @silvia.fascians).


Mi arrogo il diritto di attribuire alla sua esperienza – che da anni racconta apertamente sui social per aiutare e spronare chi si trova nella sua stessa situazione – l’incipit di questa monumentale opera, perché credo le si addica perfettamente.


Da ormai molti anni, prima su Youtube (il suo primo video risale a ben 6 anni fa!) e ora anche su Instagram, Silvia parla senza filtri, con empatia, sincerità ed una disarmante naturalezza il suo passato e il suo presente. Silvia si è fatta portavoce, con audacia e coraggio, di un disturbo del comportamento alimentare distruttivo: l’anoressia. È stato questo il momento in cui, un po’ come Dante, ha smarrito “la diritta via”, ritrovandosi in una “selva oscura” che porta il nome di “anoressia”. E proprio di buio parla nei suoi video, quello che ti piomba addosso quando l’immagine che vedi riflessa nello specchio non ti piace e l’unica soluzione che la tua testa trova è di mangiare sempre meno, di calcolare tutto fino all’ultimo grammo, di nasconderti dagli occhi altrui. E ci si ritrova così catapultati in una selva oscura fatta di solitudine, perché si finisce per evitare di uscire con gli amici per non essere costretti a mangiare, si rifiuta ogni momento di convivialità. E alla fine rimani tu e l’ingombrante presenza della tua malattia.


Silvia, però, esattamente come Dante, da questa selva, alla fine, riesce ad uscirci vittoriosa, proprio come una feniche che risorge dalle ceneri che, non a caso, è il logo che ha scelto per il suo blog (silviafascians.it). La sua è la testimonianza di chi ce l’ha fatta ed è esempio e modello che tutti possono farcela.



Il contribuito positivo che porta sui social, però, non si limita alla battaglia da lei vinta in passato. Silvia si fa testimone anche della ricerca di un benessere e di un equilibrio che variano giorno dopo giorno, insegnandoci che il bello della vita è proprio questo: nulla è fisso e immobile perché ogni giorno ti riserva una nuova possibilità. I suoi video di Youtube, come un album fotografico, raccontano la sua evoluzione, la sua crescita personale e professionale. Raccontano di una persona che non nasconde le sue debolezze, ma ne fa il suo punto di forza per imparare a conoscersi e ad amarsi. Di una persona che da odiare il suo corpo è finita per amarlo alla follia al punto da curarlo e preservarlo come un dono prezioso, perché senza di lui non potremmo vivere. Di una persona che non si arrende di fronte a nulla, che si mette in gioco e alla prova cimentandosi in nuovi sport ed esperienze. Di una persona che ha dei progetti di vita ai quali si dedica con anima e corpo. Di una persona che ama e che viene amata. Ed alla fine, infatti, cos’è il benessere se non il costruirci una vita su misura per noi?


Articolo a cura di: Sofia Serranti



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