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Serie che meritavano il rinnovo

Sapete a che stagione è Riverdale? La quinta.

Sì, avete capito bene: Riverdale, il cui unico merito è fornire continuo e abbondante materiale alla comunità di creatori di memes, approderà presto su Netflix con la quinta stagione.


Detto ciò, con un’asticella così bassa, era davvero infinita la lista di serie stroncate nel bel mezzo della trama - soggetto mitologico nella serie Riverdale - che meriterebbero di continuare, ma io ho selezionato le mie cinque preferite fra le tante:



  • Anne with an E

Rivisitazione della vecchia cara Anna dai capelli rossi che abbiamo imparato ad amare da bambini, la serie distribuita da Netflix in Italia dal 2018 al 2020 riscuote qui e in tutto il mondo un successo straordinario, tanto che dopo che l’emittente ne dichiara la fine cominciano delle vere e proprie proteste e movimenti di massa: raccolte di firme, scambio di video e immagini sui social, diffusione virale di hashtag quali #renewannewithane e giganteschi poster affissi nelle città americane e del Regno Unito che recitano “Save Anne with an E”. Insomma la reazione del pubblico è più che chiara. Eppure la serie, capace di affrontare temi quali il femminismo, l’uguaglianza, il razzismo, l’istruzione, la censura, il classismo e tanti altri senza mai cadere nel banale - attraverso una fotografia spettacolare - non tornerà a deliziarci con una quarta stagione.


  • The Society

Esperimento interessante che vuole di fatto risolvere l’interrogativo su cui Rousseau e Hobbes si sono sempre divisi: lasciato a sé stesso l’uomo è in grado di condividere il potere per creare una società giusta e pacifica, o sprofonderà nell’anarchia, dove l’uomo non è che lupo per l’altro uomo? Nel caso di The Society, più o meno entrambi. La serie ci presenta un gruppo di ragazzi lasciati improvvisamente a sé stessi - si suppone soli al mondo - che dovranno di conseguenza affrontare tutte le sfide che richiede la sopravvivenza e la coesistenza pacifica, primo fra tutti il problema della leadership. Una trama sicuramente interessante e personaggi ben strutturati, peccato che ci sia stato dato solo un assaggio di ciò che il programma sarebbe potuto essere, dato che è stato stroncato dopo una sola stagione.



  • Daredevil

Lo conosciamo tutti dal film del 2003 ispirato ai fumetti di Stan Lee, ma fidatevi quando vi dico che la serie è tutta un’altra storia. Fotografia, dialoghi, ambientazioni e personaggi: nulla di scontato. La serie ci accompagna in una storia di crescita, vendetta, amore e dolore - con un pizzico di humor - attraverso Matt Murdock: prima bambino cieco arrabbiato con il mondo, poi uomo che fa uso di questa ira per combattere il male. La cosa più interessante di Matt? Non sempre ci riesce. Se la serie vuole sottolineare qualcosa è che Daredevil non è un supereroe, e forse nemmeno un eroe, ma solo un uomo che cerca di fare la cosa giusta. Serie super consigliata, anche se la sua fine dopo sole tre stagioni vi lascerà di sicuro con l’amaro in bocca.

  • I Am Not Okay With This

Dopo The Society, ecco la nostra seconda serie di produzione Netflix la cui vita è stata molto breve: una stagione. I Am Not Okay With This racconta di sicuro l’adolescenza in modo nuovo, un po’ più arrabbiato, strano e fuori dagli schemi. Sydney si trascina faticosamente in giro per il mondo, tra scuola e famiglia, sembra che nulla di interessante le accada mai, e non ha davvero degli amici. Poi le cose arrivano tutte in una volta: prima i superpoteri e poi un’amico che, a mio parere, ruba i riflettori alla protagonista con la sua personalità e ambiguità. La chimica fra i due personaggi principali è naturale, dato che gli attori Sophia Lillis e Wyatt Oleff avevano già lavorato insieme nei due capitoli di “It”.


  • Deadly Class

Difficile da trovare in Italia, molto probabilmente non ne avete mai sentito parlare, ma vale la pena di cercarla. Una strana miscela di azione e filosofia, e in effetti è naturale che quando si parla di una scuola per la formazione di assassini professionisti sorgano delle riflessioni sul male e il bene: dove disegniamo la linea? Ispirata ad una serie di fumetti, sottolinea le sue origini attraverso una serie di flashback realizzati in forma di animazione, che risultano sempre interessanti e mantengono alta l’attenzione. Con un protagonista magnetico e una storia ricca di colpi di scena, anche questa serie purtroppo si è fermata dopo una sola stagione. La consiglio, ma non a tutti: le scene di lotta non mancano, e di sicuro i registi non hanno paura di mostrare sangue o, in certi casi, anche interiora e teste mozzate.


Articolo a cura di: Arianna Roetta



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