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Santo Stefano di Sessanio, fra i borghi più belli d’Italia

Aggiornamento: 24 nov 2020

Una volta venuti in Abruzzo, non si può pensare di tornare a casa senza aver prima visitato Santo Stefano di Sessanio, borgo tra i più suggestivi del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, e che fa parte del Club dei borghi più belli d’Italia.



Gioiello d’età medievale, questo paesino ha catturato l’attenzione di turisti italiani e stranieri grazie all’iniziativa di Daniel Kihkgren, giovane imprenditore svedese. Egli ha infatti acquistato parte delle abitazioni abbandonate del centro storico, le ha ristrutturate e, preservando l’estetica del borgo e del territorio, le ha trasformate in un progetto di “albero diffuso”, che ha reso il borgo meta di turismo non convenzionale.


Santo Stefano è un comune italiano di 117 abitanti della provincia dell’Aquila. Il borgo si è sviluppato attorno all’antico presidio fortificato della torre Medicea, che si presume esistesse sin dall’epoca normanna, isolata sopra un cocuzzolo, e comunicante con la torre di Rocca Calascio, di Castel del Monte e di Castelvecchio Calvisio.


Benché danneggiato dal sisma del 2009, Santo Stefano di Sessanio è ancora perfettamente conservato e si avvolge alle case, attaccate l’una all’altra, com’è proprio dei borghi a nido d’aquila.


Passeggiando tra le vie, fuori le mura, troviamo la chiesa Madre che mostra un aspetto della metà del Settecento, in quanto rifatta dopo i danni del terremoto del 1703, ma si presume esistesse già dal XIII secolo. La chiesa ha un impianto rettangolare con facciata quadrata, all’interno è a tre navate e conserva l’impianto storico, con la navata centrale maggiore, voltata a crociera, e le navate laterali più piccole, nelle quali è possibile ammirare tele settecentesche ritraenti le storie del martirio di Gesù e Santo Stefano. All’interno della chiesa vi si conservano anche una statua policroma della Madonna col Bambino e una di Santo Stefano.


Altro monumento da visitare è la Chiesa di Santa Maria delle Grazie o del Carmine, che svolge anche le funzioni parrocchiali della chiesa di Santo Stefano, danneggiata dal sisma. La costruzione risale al XVIII secolo e, alla fine della Grande Guerra, è stata posta una grande lapide decorata con l’allegoria della Vittoria alata, ed una lastra di marmo centrale mostra i nomi dei caduti.

Lungo la via della Chiesa, troviamo il palazzo Mediceo “La Bifora”, costruito dai Medici come residenza signorile. Al fianco della chiesa medicea, invece, si trova la porta urbica, all’epoca principale punto di accesso al borgo. Essa si presenta come un blocco turrito collegato ad un’abitazione, sormontato dallo stemma gentilizio dei Medici con le sei palle. Si presume che la porta terminasse con una torre merlata e ghibellina, come accadde con il rifacimento delle mura di Rocca Calascio, ma oggi questa parte è scomparsa, forse distrutta dal terremoto del 1703.

Un altro importante luogo di interesse è la Cappella della Madonna del Lago, che si trova poco fuori il centro, presso il laghetto di Santo Stefano. Si tratta di una Cappella pastorale costruita nel XVII secolo e poi ampliata, di stile barocco, a navata unica, con portico sulla facciata e attualmente in restauro.

Santo Stefano di Sessanio, oggi, è sito di sperimentazione e di un grande modello di sviluppo ecosostenibile, al centro di un crescente interesse turistico e culturale, mèta di turismo culturale e naturalistico di qualità, ma anche luogo di elezione per molti artisti. L’ensemble in residence “Officina Musicale” vi tiene i suoi concerti e, tra gli altri, uno dei più importanti registi teatrali viventi, il russo Ljubimov, da anni vi soggiorna durante l’estate. Inoltre si fanno sempre più frequenti i grandi eventi culturali, come la mostra “Condivisione d’affetti”, allestita nell’estate 2011 dal Museo degli Uffizi diFirenze. L’Ente Parco è presente nel borgo con il Museo Terra delle Baronie, dedicato ai valori del territorio, e con proprio punto informativo e vendita. Tutto l’anno, nei fine settimana, è possibile assistere alle prove aperte e concerti dell’“Officina Musicale” diretta dal maestro Orazio Tuccella.

Assolutamente da assaggiare è la lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, presidio Slow Food che ha trovato un habitat naturale sulle terrazze montane che circondano il borgo. Piccola, di colore scuro e tenerissima, tanto da non necessitare nemmeno l’ammollo, può essere gustata in zuppe molto semplici, simili a quelle degustate tra le vie di Rocca Calascio. La zona di produzione della "Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio" è costituita dal versante meridionale aquilano del Gran Sasso nei territori dei Comuni di Barisciano, Calascio, Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio e Santo Stefano di Sessanio; la coltura viene seminata in primavera e raccolta verso agosto. “Oro rosso dell'Abruzzo”, lo zafferano dell'Aquila è stato commercializzato nei secoli, contribuendo notevolmente all'affermazione dell'arte culinaria abruzzese.


Alcune preparazioni tipiche sono legate alle feste: minestra di ceci e castagne per la vigilia di Natale, gnocchetti e fagioli per la Pasqua, sagnette al sugo di agnello per la festa del Santo patrono e cagliata in occasione dell’Ascensione. Tra i dolci, invece, si gustano le ferratelle (o “nèole”), i dolci con le mandorle e il pasticcio degli dei con crema allo zafferano.


Scritto dallo Staff di Click for Italia. Click for Italia è il progetto pilota di una community sparsa in tutta Italia, nato il 18 settembre 2018 con l’obiettivo di creare una rete di esploratori capaci di promuovere il proprio territorio attraverso la condivisione social di foto. Tutto è iniziato il giorno in cui mi è stato proposto di gestire un pagina Instagram che si occupasse di promozione territoriale, attività cresciuta esponenzialmente non solo in Abruzzo, con la mia clickfor_abruzzo, ma in tutto il territorio italiano. Clickfor_ promuove le regioni, le province e moltissimi luoghi con alto interesse turistico attraverso foto di luoghi, cibi ed eventi. Un gioco che è diventata una vera e propria passione: ora sono sempre alla ricerca di nuovi posti da scoprire, angoli e scorci che diventano scatti digitali da mostrare ai miei followers di Instagram. Gli stessi che mi seguono, ogni giorno mi chiedono consigli sui luoghi da visitare, e condividono numerosi scatti della nostra meravigliosa regione, raccontando momenti di vita quotidiana.


Collaborazione - articolo a cura di Carlotta Placanica di @clickforabruzzo



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