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Rocca Calascio, gioiello d’Abruzzo

Aggiornamento: 27 ott 2020


Rocca Calascio, gioiello d’Abruzzo - Il confronto quotidiano

Il nome Abruzzo deriverebbe da Aprutium, come evoluzione popolare di “(ad) Praetutium”, la terra dei Pretuzi, antica popolazione italica che viveva nella zona di Teramo. Secondo altre ipotesi, il lemma potrebbe derivare dal latino Abruptus, "ripido, scosceso”. Nel 1273, Carlo I d'Angiò divise il Giustizierato d'Abruzzo nelle due province Abruzzo Ulteriore e Abruzzo Citeriore, sopra e sotto il tratto del fiume Pescara. Da allora, la regione è nota anche come "gli Abruzzi".


Lo stemma della regione, adottato nel 1976, ha la forma di uno scudo italico e il disegno è costituito da tre sbarre oblique: quella superiore – bianca – simboleggia le montagne innevate; quella al centro – verde – le colline, mentre l'ultima richiama il colore del mare.


Il territorio abruzzese è montuoso per il 65% e collinare per il 34%; l’1% di pianura è costituita soltanto da una stretta fascia costiera lungo il litorale, lunga 131 km. La regione si divide naturalmente in due macro aree, separate dalle catene montuose della Majella e del Gran Sasso: la zona interna, che ricalca la provincia aquilana, è formata dalle sub regioni dell'Alto Sangro, Marsica, Conca aquilana, Conca Peligna, Valle dell'Aterno e Valle Roveto.


La zona costiera, con le restanti tre province di Pescara, Chieti e Teramo, è composta prevalentemente da un’estesa fascia collinare – su cui si allargano le principali vallate della Val Pescara, la Val di Sangro e la Valle del Tordino – e dalla stretta pianura costiera, intensamente urbanizzata in particolare nel centro - nord della regione.


In Abruzzo vi sono tre parchi nazionali, un parco regionale e 38 aree protette tra oasi, riserve regionali e statali. Il 36,3% di tutto il territorio regionale è sottoposto a tutela ambientale. Qui dimora il 75% delle specie animali presenti in Europa, fra cui alcune specie rare come l'aquila reale, il lupo abruzzese, il camoscio d'Abruzzo e l'orso marsicano. La regione viene chiamata “regione verde d'Europa” per la grande estensione dei suoi tre parchi nazionali: Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Il Parco Nazionale della Majella e Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.


Uno dei posti abruzzesi che più di tutti mi ha rubato occhi e cuore è stato Calascio, un comune di 133 abitanti in provincia dell’Aquila. Una piccola comunità di montagna, di origini normanne, che deriva dalla fusione di due comunità, quella di Calascio e quella di Rocca Calascio. Alla vista, appare come un grazioso borgo incastonato nella montagna, che si affaccia sulla valle chiusa di Piano Buto e offre una vista sui massicci della Majella e del Sirente. Scrutando il monte, l’occhio viene subito catturato dalla maestosa e famosa Rocca Calascio e dai ruderi del castello, nato come semplice torre di avvistamento per prevenire gli assalti dei nemici, diventato oggi meta di migliaia di turisti che, muniti di macchina fotografica, si apprestano a catturare, con occhi e obiettivo, la maestosità e tranquillità che il luogo regala.


Rocca Calascio, situata a un'altezza di 1464 m.s.l.m., è posta in un contesto paesaggistico di grande valore e rappresenta una delle più interessanti strutture difensivo - militari. Presenta una pianta quadrata con torrioni circolari agli angoli e un maschio centrale quadrato. Alcuni studiosi considerano quest'ultimo preesistente al resto del complesso, per le caratteristiche proprie di una torre di avvistamento medievale. Da torre si sarebbe trasformata nell'attuale rocca nel corso del XV secolo. Nel basamento della torre centrale quadrata si apre l'ingresso, che risulta sopraelevato rispetto al piano di calpestio della corte interna. Le torri cilindriche sono scarpate e presentano feritoie ad arciera con sottostante archibugiera circolare.


La rocca, costruita interamente in bianchissima pietra calcarea e posta a dominio della valle del Tirino e della Piana di Navelli, ha sempre svolto un'importante funzione di sorveglianza del percorso fratturale aquilano. Questo ruolo strategico venne potenziato intorno alla seconda metà del Quattrocento quando la fortificazione passò sotto il dominio dei Piccolomini, che gli conferirono la sua forma attuale. Punto di osservazione di elevata strategia militare, essa era in grado di comunicare con gli altri castelli mediante l'ausilio di torce durante la notte, e di specchi nelle ore diurne, attraverso innumerevoli collegamenti ottici disseminati nel territorio.


La Rocca è stata spesso set cinematografico di film nazionali ed internazionali come “Amici miei”, “Ladyhawke”, “Il nome della rosa” e tanti altri.


Nel borgo di Calascio si trovano anche numerosi edifici sacri: la chiesa parrocchiale, il convento e la chiesa di S. Maria della Grazie (che conserva un dipinto di Cesare Giulio Bedeschini), la chiesa di S. Carlo, di S. Antonio Abate e di S. Leonardo. Quest'ultima, utilizzata come ospizio durante le pestilenze, presenta all'interno un interessante ciclo di affreschi. Nelle vicinanze della rocca, sul sentiero che porta al delizioso paesino limitrofo Santo Stefano di Sessanio, si trova la chiesa di Santa Maria della Pietà, edificio religioso cinquecentesco la cui pianta ottagonale rappresenta la vera peculiarità del monumento. Testimonianze ci raccontano che sia stato edificato da un gruppo di pastori, in ringraziamento della Madonna che li salvò da una banda di briganti.


A Calascio, però, non si va solo per visitare i suoi magnifici posti, ma anche per degustare i piatti tipici, realizzati con prodotti della terra come la zuppa di lenticchie – servita con quadratini di pane fritto in olio di oliva, ma anche con le volarelle (pasta fatta in casa e tagliata a quadretti) o le salsicce.


Collaborazione con: Carlotta Placanica di @clickfor_abruzzo


L’autore si presenta: Click for Italia è il progetto pilota di una community sparsa in tutta Italia, nato il 18 settembre 2018 con l’obiettivo di creare una rete di esploratori capaci di promuovere il proprio territorio attraverso la condivisione social di foto.

Tutto è iniziato il giorno in cui mi è stato proposto di gestire un pagina Instagram che si occupasse di promozione territoriale, attività cresciuta esponenzialmente non solo in Abruzzo, con la mia clickfor_abruzzo, ma in tutto il territorio italiano. Clickfor_ promuove le regioni, le province e moltissimi luoghi con alto interesse turistico attraverso foto di luoghi, cibi ed eventi. Un gioco che è diventata una vera e propria passione: ora sono sempre alla ricerca di nuovi posti da scoprire, angoli e scorci che diventano scatti digitali da mostrare ai miei followers di Instagram. Gli stessi che mi seguono, ogni giorno mi chiedono consigli sui luoghi da visitare, e condividono numerosi scatti della nostra meravigliosa regione, raccontando momenti di vita quotidiana.




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