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“Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop” in arrivo

«… ma nella mia mente sono al caffè di Whistle Stop davanti a un piatto di pomodori verdi fritti».



In un’isolata località dell’Alabama, una singolare coppia formata dalla tanto bella quanto timida Ruth e da Idge, una ragazzina irriverente.

Il caffè di Whistle Stop è un locale in cui le persone più improbabili si riuniscono: dai sognatori ai banditi, sono tutti vittime della Grande Depressione.

Una storia raccontata a più voci, dal giornalino di Dot Weems ai racconti che Ninny Threadgood regala a Evelyn… ma procediamo con calma.


Evelyn è una donna di mezza età, in piena crisi ormonale ed esistenziale. Mentre è in visita dalla suocera in una casa di riposo conosce Virginia Threadgoode.

Ben presto, Evelyn si appassiona ai racconti della donna su Whistle Stop, sul caffè, sul 1929.


Storie di violenza, razzismo e, il più delle volte, ingiustizia. Soprattutto, parla di amicizia, amore, femminismo e vecchiaia. Temi attualissimi nonostante si tratti di un libro pubblicato nel 1987.


«Ci sono persone magnifiche su questa terra, che se ne vanno in giro travestite da normali esseri umani. Non scordarlo mai, Stump, hai capito?»


“Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop” è un romanzo di intrattenimento che copre un lasso di tempo che intercorre dalla fine anni ’20 alla fine degli anni’80. Nonostante i continui sbalzi temporali e i capitoli brevi (il più delle volte sono ritagli di giornali da una pagina), resta un libro scorrevole, che si lascia leggere senza fatica.



Tutti i personaggi sono ben caratterizzati, anche le persone più pericolose vengono descritte nel loro aspetto umano, e tutti hanno un ruolo preciso nella storia. Quasi inevitabile affezionarsi a un personaggio preciso e fare il tifo.


Fannie Flagg riesce ad arrivare al nodo della questione, mostrando i cambiamenti che il tempo porta con sé, il modo in cui i problemi del passato diventano fuffa se confrontati con il presente.


Articolo a cura di: Serena Votano



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