Più studi per un esame, meno sai che risposta vogliono
Il periodo degli esami – universitari e non – si avvicina, sul posto di lavoro inizia il periodo più stressante poiché antecedente alle vacanze: insomma, lo stress sicuramente non manca. Quando siamo sotto stress quanto siamo inclini a credere alle coincidenze, anche se paradossali? Probabilmente di più, tuttavia questo non dipende dal nostro livello di stanchezza o stress: così funziona la legge di Murphy.

Cos’è questa fatidica legge, a cui tutti ci appelliamo quando tutto ci sembra andare male ma decidiamo di prenderla con filosofia? Per legge di Murphy si intende un insieme di paradossi e di frasi ironiche con l’intento di spiegare in maniera pseudoscientifica gli eventi negativi, sia su piccola sia su larga scala.
Per quanto le fondamenta di queste affermazioni siano pseudoscientifiche, esiste una base storica: nel 1949 l’ingegnere aeronautico statunitense, Edward Aloysius Murphy, viene incaricato di verificare la tolleranza del corpo umano all’accelerazione attraverso una serie di esperimenti (USAF project MX981). Tra i vari esperimenti, uno prevedeva che al soggetto vengano applicati 16 accelerometri, agganciabili al loro supporto in due modi, uno giusto e uno sbagliato: i tecnici li montavano sistematicamente tutti e 16 nella maniera sbagliata. Notando questa particolarità, Murphy afferma: “Se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo”, riportata dal maggiore medico John Paul Stapp durante una conferenza stampa pochi giorni dopo: così nasce la "Teoria di Murphy".
Il successo editoriale si verificherà solamente quasi tre decenni dopo, nel 1988: l’umorista statunitense Arthur Bloch pubblica “La Legge di Murphy”, primo volume della fortunata collana dedicata a questa legge, composto di assiomi, frasi e detti sulla sfiga che si possono riassumere nella prima legge: “se qualcosa può andare storto, lo farà”.
Nonostante questa serie di assiomi non vada presa troppo sul serio, in quanto estremizza delle situazioni in cui le nostre disavventure la fanno da protagonista, bisogna riconoscere che in parte questa legge ha un suo fondamento scientifico: l’improbabilità che un determinato evento accada non significa in alcun modo che sia impossibile. Allo stesso modo, non è detto che una serie di ripetizioni non si possa verificare verso l'inizio o due volte di seguito: è la “legge di mancanza di memoria della probabilità” in statistica.

Le leggi ed i postulati elaborati da Arthur Bloch spaziano tra gli argomenti più vari, dalla scienza moderna alla ricerca filologica, dalle automobili ai cerotti che non si attaccano. L’umorista dedica delle leggi anche agli studenti: agli universitari, ad esempio, dedica ben tre leggi del terrore applicate all’università:
1. Quando ripassi gli appunti prima di un esame, ti accorgi che le parti più importanti sono illeggibili.
2. Più studi per un esame, e meno sai che risposta vogliono.
3. L'80% dell'esame si basava sull'unica lezione a cui non sei andato, nella quale si parlava dell'unico libro che non hai letto.
Che siate superstiziosi o vi basiate puramente sul metodo specifico, meglio tenere sempre conto della Legge di Murphy – se non lo farete voi, sarà lei stessa a ricordarvelo.
Articolo a cura di: Claudia Crescenzi