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Nucleare: energia per il futuro?

Lo scorso 4 marzo i russi hanno bombardato la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa. Tra i civili è aumentata la paura per un potenziale effetto “Chernobyl”, nonostante le rassicurazioni del governo che hanno confermato di non aver riscontrato alcuna fuga radioattiva. Ma perché parliamo di nucleare?


Nell’ultimo periodo, le notizie concernenti il conflitto in Ucraina hanno destato preoccupazione per una possibile guerra nucleare. La centrale di Zaporizhzhia non è l’unica attiva in Ucraina: infatti, ce ne sono altre tre, per un totale di 15 reattori in attività. Attualmente sia la centrale di Zaporizhzhia che quella dismessa di Chernobyl sono sotto il controllo russo.


Qual è l’obiettivo di Putin? Potrebbe essere ridurre l’approvvigionamento energetico dell’Ucraina. Cosa comporterebbe un’azione bellica in una centrale nucleare? Andrebbe a colpire i reattori, le strutture in cui avvengono le reazioni di fissione e in cui è prodotta l’energia; danneggerebbe le vasche d’acqua fredda in cui sono stoccate le barre di combustibile esausto che contengono la radioattività; interromperebbe il funzionamento dei sistemi che raffreddano l’acqua delle vasche e che permettono di controllare la temperatura dei reattori. In sostanza, qualsiasi incidente all’interno delle centrali nucleari in Ucraina determinerebbe la diffusione del materiale radioattivo, il che sarebbe estremamente rischioso per la salute della popolazione. Dunque, il rischio è che il Presidente russo minacci il ricorso alle armi nucleari, nel caso in cui la guerra dovesse protrarsi per troppo tempo e quindi l’Occidenteintendesse opporre resistenza. In effetti, questa guerra sta indebolendo lentamente la forza convenzionale russa, per questo motivo il Cremlino potrebbe decidere di far affidamento sul suo deterrente nucleare.


Ma ad oggi, che rilievo ha il nucleare? Dal lancio delle prime bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki nel ’45, la tecnologia nucleare si è notevolmente evoluta. In più, la varietà di ordigni permette di compiere attacchi sia su larga scala che mirati, con una gittata maggiore e una forza distruttiva superiore.


Esistono diverse tipologie di armi nucleari. Le armi nucleari definite “strategiche” sono generalmente impiegate per colpire le città. Al contempo, però, possono essere usate per colpire grandi risolse militari. Quelle “tattiche o non strategiche”, invece, sono armi a basso rendimento progettate per l’uso sul campo di battaglia come “equalizzatore di forze”, ossia per ribaltare a proprio favore un conflitto che si intende vincere. A tale proposito, la Russia possiede circa 1900 armi nucleari tattiche. Se Putin decidesse di sferrare un attacco nucleare, utilizzerebbe probabilmente delle armi nucleari tattiche da battaglia, per evitare che quelle strategiche possano far interpretare l’attacco come diretto alla NATO. Un attacco su larga scala, infatti, andrebbe ad attivare le forze di deterrenza degli Alleati. Se la Russia dispiegasse tutto il suo arsenale atomico, una parte della Terra diventerebbe inabitabile e probabilmente il mondo non esisterebbe più.


E se invece l’energia nucleare venisse sfruttata a tal punto da divenire l’energia del futuro? C’è da dire che, rispetto alle fonti energetiche alternative, il nucleare può essere una risorsa se si dà largo alla fissione che genera energia alternativa e pulita, senza conseguenze dannose per l’ambiente. Ciò può servire a soppiantare il ricorso al petrolio e al gas ponendo fine, per quest’ultimo, alla forte dipendenza dell’Europa dalla Russia.


L’Europa è ad un passo dall’inserire il gas naturale e l’energia nucleare nella tassonomia verde. Lo scopo è facilitare la transizione verso un futuro prevalentemente basato sulle energie rinnovabili. L’utilizzo dell’energia nucleare può contribuire a dismettere definitivamente le centrali basate sui combustibili fossili a maggior impatto ambientale. Dunque, l’energia nucleare può essere una soluzione a lungo termine. Risulta difficile, ad oggi, ipotizzare una soluzione al 100% di rinnovabili che sia disponibile a richiesta e, in questo scenario, il nucleare può costituire, anche in futuro, una base utile per il raggiungimento degli obiettivi.


Articolo a cura di: Marica Cuppari




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