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Notre-Dame de Paris - Un amore che non sa morire

Il labirinto del pensiero e dell'azione umani contenuto tra le pagine del romanzo di Victor Hugo.


«Tra quelle pagine […] si legge dell’intera storia dell’Umanità, così come è stata scolpita nel più vistoso libro che sia mai stato scritto»: così scrive Maria Grazia Trivigno a proposito del romanzo Notre-Dame de Paris (1831) di Victor Hugo nel suo articolo “Questo distruggerà quello”: la storia del mondo scritta nel libro dell’architettura, comparso 8 anni fa su lapresenzadierato.com.



L’opera, ambientata nella Parigi del 1482, è infatti un maestoso monumento all'umanità che cambia, perde i suoi punti di riferimento e si trasforma, ma è anche paradigma della vita di ciascuno, nella quale amore, dolore e morte si intrecciano, mescolandosi alle esistenze altrui.


Le tematiche universali del romanzo (femminicidio, devianza, discriminazione del diverso e dello straniero…) si snodano attraverso le vicende dei personaggi principali:


- Esmeralda, giovanissima ballerina gitana, sembrerebbe amata da tutti, eppure viene uccisa per qualcosa che non ha commesso, come accade alle donne uccise per la presunta colpa di aver lasciato il proprio partner o aver rifiutato le attenzioni di un uomo;


- Quasimodo, costretto alla reclusione a causa della sua deformità, non riuscirà a farsi accettare pienamente neppure dalla sua amata Esmeralda, che pur essendogli riconoscente per tutti i tentativi che lui ha fatto di salvarla proverà sempre un'istintiva repulsione nei suoi confronti;


- Gringoire, poeta, amante della filosofia, con il suo vagare assiste e talvolta partecipa agli eventi della storia: rappresenta coloro che vedono le sofferenze altrui e provano a dare loro voce attraverso l’arte;


- Febo, capitano delle guardie, è il simbolo della legalità cieca e disumanizzante: nascondendosi dietro la dislocazione della responsabilità (meccanismo di disimpegno morale tristemente noto a causa dei tragici eventi del secolo scorso all'interno dei Campi di concentramento e sterminio nazisti) giustifica le proprie azioni ritenendosi obbligato ad eseguire ordini di altri;


- Frollo, forse il personaggio più controverso del romanzo, racchiude in sé la profonda crisi del suo tempo, in cui le nuove idee e le nuove scoperte scientifiche e geografiche stavano mettendo in dubbio le certezze dell’umanità.


Elemento di originalità dell'opera è il rapporto “invertito” rispetto ai ruoli classici di Amore e Morte: se tradizionalmente è la morte (o il pericolo di essa) ad essere il nemico, mentre l’amore è la molla che spinge verso il suo superamento (basti pensare al “bacio del vero amore” che può risvegliare l’amato/a dal sonno eterno), in Notre-Dame de Paris è l’amore a rompere gli equilibri e solo la morte potrà ristabilire l’ordine.


La morte, infatti, al termine del romanzo, unisce, annulla le differenze, eleva e riporta infine l’ordine che si era perduto proprio a causa dei sentimenti che i vari personaggi avevano sviluppato gli uni per gli altri.



Solo con il proprio sacrificio Quasimodo riesce a rendere innegabile per tutti, persino per i posteri, il legame indissolubile tra lui e la giovane Esmeralda, nonostante lei non lo abbia mai ricambiato: la relazione tra i due verrà sancita proprio dalla tomba che condivideranno, uniti nella morte laddove l’amore non era riuscito a far superare loro le differenze che in vita li dividevano.


Articolo a cura di: Alysia Giorgia Voltattorni



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