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Natale ad alta quota: 5 cose che non sai sugli assistenti di volo

La professione dell’ “hostess” e dello “steward”, più precisamente definiti assistenti di volo, è solita suscitare molta curiosità, e quasi sempre da essa provengono domande e affermazioni più e meno originali: “Ma quindi viaggi un sacco”, “Ma ci sono anche maschi?”, o “Ma potete parlare con i piloti?” e il classico “La cosa più assurda successa in aereo?”, o ancora “Tu sei una di quelle gentili o antipatiche?”.


Premettiamo, per chi non lo sapesse, che la figura dell’assistente di volo si porta dietro una serie di stereotipi e preconcetti abbastanza grande, tra cui l’effetto mimetico della divisa che improvvisamente ci fa trasformare, da esseri umani, in macchine con tatuato in faccia il nome della compagnia aerea. Mentre invece, giusto per chiarire, il nostro livello di gentilezza sarà inversamente proporzionale al numero di minuti che impieghiamo a convincervi che dovete cambiare posto perché quella è un’uscita di emergenza, e no, lo spazio extra non serve a stendere la gamba fratturata.


Tutti questi stereotipi derivano dal fatto che questo lavoro è un po’ fuori dal comune, così come il militare, lo youtuber o il nomade digitale, e, in quanto tale, stimola l’infinita fantasia dell’essere umano a crearsi un’immagine tutta sua. Quindi, cosa c’è di interessante da sapere sugli assistenti di volo, oltre alla loro impeccabile memoria per i balletti e la loro capacità di servire caffè durante una turbolenza?


  1. Il nostro lavoro è stressante: bella novità eh? Ma per stress si intende sia quello mentale, paragonabile a molti altri lavori a contatto con il cliente, sia soprattutto quello fisico: il nostro corpo è sottoposto a, su per giù, otto cambi di pressione al giorno, motivo per cui indossiamo calze a compressione (no, non è moda!) e dobbiamo stare molto attenti a volare con il raffreddore, per non danneggiare le nostre orecchie. Inoltre, siccome l’aria a dieci mila metri di altezza non è esattamente respirabile dall’essere umano, l’aria all’interno dell’aereo è pressurizzata, cosa che provoca molta disidratazione. Insomma, per tenersi in salute un assistente di volo deve bere il doppio dell’acqua e fare sport, anche quando la stanchezza si fa sentire!

  2. Restando in tema con il periodo festivo, il personale di volo lavora a Natale. I voli non si fermano mai (o almeno, ne eravamo sicuri fino all’anno scorso…) e così non si ferma il personale di volo! Le festività per noi non esistono, così come spesso non esistono le domeniche. In generale, la routine ce la possiamo un po’ scordare. I programmi di lavoro ci vengono consegnati di mese in mese, quindi non sapremo mai dirti con certezza se verremo al tuo matrimonio la prossima primavera!

  3. Prima di ogni giornata di lavoro, piloti e assistenti di volo si riuniscono per un briefing, con i dettagli dei voli e ripasso di alcune procedure. Durante questa riunione, il manuale stabilisce che la lingua di comunicazione è l’inglese, a prescindere dalla nazionalità della crew. Non è raro assistere a cinque italiani che parlano inglese tra loro!

  4. “Ma quindi tu viaggi moltissimo!”: Sì, viaggio. Ma non mentre lavoro. E’ da specificare che esiste una differenza tra lungo raggio e corto/medio raggio: dobbiamo la nostra immagine di instancabili viaggiatori a chi lavora nel lungo raggio, perché loro sì visitano moltissimi paesi lavorando. Operano su un volo di dieci, quindici ore che va da un punto all’altro del pianeta, quindi si fermano lì per qualche giorno, e infine tornano indietro lavorando. Noi no: partiamo dalla nostra base e operiamo i nostri due o quattro voli tornando alla fine in base, per cinque giorni di seguito, con i nostri due o tre giorni consecutivi di meritato riposo. Al riposo sono date estrema importanza e considerazione, in quanto esistono procedure da seguire in caso di estremo affaticamento o se si ritiene di non essere in forma per lavorare.

  5. Certo che parliamo con i piloti! La comunicazione è essenziale. Gli assistenti di volo sono letteralmente gli occhi dei piloti a comando. Ogni azione, sia operazione standard che di emergenza, è specifica e precisa, coordinata perfettamente tra i vari membri della crew. Ciascuna parte ha il suo ruolo ed è egualmente rilevante alla missione: portare a destinazione i passeggeri in sicurezza. Senza piloti, nessuno aziona i motori. Senza gli assistenti di volo, nessun passeggero sale a bordo. Detto questo, al momento di sbarcare, non congratulatevi soltanto con IL pilota, ve ne saremo tanto grati…


Articolo a cura di: Bianca Petrucci



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