“Michelangelo”, il film breve di Emanuele Vitale è uno dei vincitori del Vesuvius Festival
Online su YouTube il film breve “Michelangelo” per la regia di Emanuele Vitale, la co-regia di Giusy Staiano e per la produzione di Tetra Vision. Il cortometraggio è stato girato nel mese di ottobre 2020 presso i Comuni di Santa Maria la Carità, Casola e Sant’Antonio abate in provincia di Napoli ed ha vinto il premio “Best Music” al Vesuvius International Film Festival.

La trama s’incentra sulla vita di Michelangelo, un adolescente smarrito che si lascia influenzare da un ideale che lo porterà a compiere un gesto folle. Lui studia il concetto di immortalità mentre vive da spettatore la vita del suo amico Antonio e di suo padre. Il primo è una vittima di bullismo che crolla nella disperazione, mentre il secondo vive nell’ombra e nella sottomissione del suo datore di lavoro. L‘immortalità diviene per lui un’ossessione che lo spingerà a fare qualcosa di forte pur di restare nella storia. Con queste parole il regista Emanuele Vitale ha spiegato le intenzioni della storia che ha portato in scena:
“Michelangelo è uno sfogo ad un pensiero che fin da bambino mi ha seguito. Ricordo quando da bambino guardavo le persone in tv o su un palco e sentivo un forte desiderio di voler essere anch’io al loro posto – ed ha proseguito - Ammiro come persone normali, con una storia personale forte o no, siano riuscite a restare nella storia ed essere immortalità proprio come Dante Alighieri, Carlo Magno, Beethoven, Diego Armando Maradona o personaggi inventati come Fantozzi. Credo che ogni persona, giovane o no, deve avere lo stimolo di sognare e voler dare un senso alla propria esistenza, senza strafare senza grandi impresi, anche con piccoli gesti e sorrisi”.
Il cast artistico è composto Salvatore Longobardi, Sergio Celoro, Raimondo Tanimi Adinolfi, Alessandro Averga, Alberto Scannapieco, Pasquale Foresta, Cristina Celentano, Emilio Del Sorbo, Gianmarco Avitabile, Michele Giordano e Gioacchino Russo. Tra i membri dello staff tecnico spiccano i nomi di Emanuele vitale (sceneggiatore, regista e montatore del corto) Giuseppe Piscino (Organizzatore generale) Niccolò Kim (Segretario d’edizione) Giusi Staiano (Aiuto Regia) Giuliano Carmosino (Fonico di presa diretta) spalleggiato da Gaetano capuano. Adamo Gallo (Operatore camera) Santina Gargiulo (Direttrice della fotografia) Mattia De Simone (Backstage) Umberto Ciccone (Musiche) Angela Scarpa (Grafica).
Data l’imminente emergenza sanitaria, è stato difficile allestire il set e di seguito così il cineasta ha spiegato come ha gestito il lavoro della troupe:
“Il cortometraggio è stato girato nella rigida osservanza delle normative di sicurezza. La troupe, nonostante la tensione che si respirava, ha messo la passione e la professionalità al primo posto e ciò che mi rende orgoglioso di conoscere queste persone e di averci lavoro augurando a loro il meglio”.
E per quanto riguarda il suo lavoro di regia:
“Ho curato la regia di Michelangelo cercando di mettere la mia creatività e gli insegnamenti che ho ricevuto in questi anni soprattutto da Marco Todisco e Rosario Gallone. Ho cercato di trasmette quante più emozioni possibile con i primi piani del protagonista focalizzandomi su di lui lasciando allo spettatore l’interpretazione di cosa sia potuto succedere all’altro ragazzo quando entra nella casa per uccidere. La fotografia di Santina Gargiulo mira ad un giallo in alcune scene per richiamare il senso di follia. Quando scrivevo il soggetto di questo cortometraggio immaginavo e ascoltavo una musica che Umberto Ciccone con tanta pazienza, talento e professionalità ha realizzato – ed ha continuato a raccontare - Giusi Staiano, Giuseppe Piscino e Niccolò Zurlo mi hanno spalleggiato fin dalla scrittura di questo cortometraggio ascoltando audio kilometrici e raffiche di messaggi pieni di pensieri e idee che con calma hanno riordinato e dato un senso”.
Si è trattato di un bel lavoro di squadra anche per la direzione dello staff artistico. Secondo queste modalità la recitazione è stata indirizzata verso un filone realistico e, a tratti, grottesco:
“Salvatore Longobardi è stata la prima idea per interpretare il protagonista, ho sempre creduto in lui per questo ruolo e sono felice di averlo fatto. Ha sempre mostrato voglia di fare e impegno, mi è stato vicino nel migliorare il personaggio e la storia. Si è dimostrato fondamentale anche il ruolo di Antonio interpretato da Raimondo Tanimi Adinolfi. Il coach Rosario Gallone mi ha indicato questo ragazzo che come Salvatore ha mostrato tanta voglia di lavorare e disponibilità. Ho avuto l’onore di dirigere un attore professionista di alto livello che si dirige da solo come Sergio Celoro che ringrazio di cuore per la fiducia e la disponibilità. Insieme a loro anche attori come Alessandro Averga, Pasquale Foresta, Alberto Scannapieco e Cristina Celentano hanno dato un forte contributo”.
Con la pellicola “Michelangelo”, quindi, è stata scritta e ripresa un’altra pagina di cinema sociale in quanto sono state denunciate delle piaghe sociali come il nepotismo, il nonnismo, il clientelismo e la corruzione che da troppo tempo inquinano le meravigliose terre del sud Italia. Tutti i membri di questo progetto cinematografico hanno dimostrato come questi meccanismi sporchi si possano insidiare con veemenza nella vita dei più giovani, privandoli della spensieratezza che la loro candida fase di vita invece esige e ostacolando la formazione del concetto di meritocrazia nelle loro coscienze. Michelangelo è un ragazzo che ha il coraggio di dire no agli sgambetti dei potenti ed agli abusi di chi si sente più forte soltanto per il cognome che porta.
Articolo a cura di: Emanuela Francini