Maskne! Non siamo tornati tutti adolescenti
Gli eventi della storia, come lancette di orologio scandiscono il prima e il dopo. Agiscono come divisori marcando in maniera più o meno forte gli eventi precedenti e successivi. Così, a quasi due anni dalla comparsa della malattia da Covid-19 facciamo difficolta a ricordare la vita “prima” e ad immaginarci quella che verrà.
Capita a tutti, quando si guarda un film o una serie tv, di “rimproverare” i protagonisti che entrano in luoghi chiusi o affollati di non indossare la mascherina. Così, un oggetto quasi sconosciuto è entrato a far parte della nostra quotidianità più intima, rendendosi imprescindibile per ogni attività extra-casalinga, hai presente? La mascherina.
“Hai preso la mascherina?” è la domanda che ci viene sempre posta prima di mettere il piede fuori dall’uscio e che ha sostituito “hai chiuso la macchina?” quando ci si allontana da un parcheggio.
Nonostante qualche difficoltà, dopo parecchi mesi, ci siamo abituati alla nuova normalità e abbiamo visto aumentare la nostra sopportazione della mascherina in termini di durata, abbiamo imparato (quasi tutti) ad indossarla correttamente e a cambiarla quotidianamente.

Uno studio condotto da Wan-Lin Teo, TWL Specialist Skin & Laser Centre di Singapore e pubblicato su prestigiose riviste scientifiche internazionali, ha evidenziato come l’uso prolungato della mascherina possa portare piccoli effetti indesiderati sulla nostra pelle, coniando il termine “maskne” nato appunto dall’unione della parola inglese mask (maschera,mascherina) e acne.
Maskne è “una variante dell'acne meccanica, precedentemente associata a copricapo o dispositivi di protezione individuale. Questo rapporto si concentra sull'uso diffuso di maschere in tessuto riutilizzabili e sull'impatto del microambiente cutaneo e dei fattori meccanici (ad esempio, l'attrito tessuto-pelle)” (leggi l’articolo completo disponibile qui https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7528820 )
Le cause principali di questa forma di acne sono da un lato lo sfregamento meccanico del tessuto della mascherina sulla pelle del viso, dall’altro il microclima umido che si forma con l’uso prolungato e che favorisce la proliferazione di funghi e batteri, tra cui Cutibacterium acnes, responsabile appunto dell’acne.
Questo è quello che succede quando, tolta la mascherina dal viso sentiamo la nostra pelle particolarmente umida e sudata. Il microambiente favorisce l’ostruzione dei pori e la formazione di comedoni (punti neri). La fuoriuscita di questa forma di acne è di solito circoscritta alla zona che è coperta dalla mascherina, comprendendo il contorno bocca, guance, mento.
Sicuramente un fattore incisivo è il tipo di mascherina usata, quelle a più strati (come le FFP2) più efficaci nel proteggersi dalla diffusione del virus ostruiscono di più il passaggio dell’aria facendo cosi “ristagnare” per un tempo più prolungato il prodotto dell’espirazione.

Alcuni accorgimenti utili uniti al consulto di un esperto dermatologo possono aiutarci nel prevenire e nel diminuire l’effetto di questa problematica.
In primis è importante cambiare spesso le mascherine o nel caso di quelle riutilizzabili evitare materiali troppo sintetici e lavarle in maniera accurata spesso per rimuovere residui di sebo e il sudore. Altrettanto importante è scegliere il tipo di mascherina più adatto alla nostra pelle e avere una skincare quotidiana efficace.
Lavare mattina e sera il viso con detergenti specifici al proprio tipo di pelle è il primo fondamentale passo per prevenire e/o diminuire gli effetti della maskne, per questo è importante capire quali siano le necessita della nostra pelle con l’aiuto di un esperto. Se possibile è utile evitare di utilizzare un trucco marcato che ostruisce ulteriormente i pori della pelle.
Niente paura, dunque, non siete tornati (per vostra fortuna o meno) alla vostra adolescenza!
Proteggiamoci sempre con le mascherine e prendiamoci cura della nostra pelle!
Articolo a cura di: Marco Terrana
Le informazioni presenti in questo articolo non sostituiscono le istruzioni e i consigli del proprio medico. Per ulteriori informazioni o chiarimenti rivolgiti al tuo medico di famiglia o ad uno specialista.