Leggere “Lolita”... e basta
Aggiornamento: 27 ott 2020

Lolita è un romanzo di Vladimir Nabokov pubblicato a Parigi nel 1955. Il libro suscitò un immediato scalpore considerato il tema passionale portato alla luce: l’amore che un uomo maturo prova nei confronti di una minorenne. Il narratore è il professor di letteratura Humbert Humbert ossessionato dalla sua Lolita, una dodicenne con la quale nasce una relazione sessuale dopo esserne diventato il patrigno.
“Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo.Li.Ta. Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.”
Nabokov racconta questa storia d’amore proibita con eleganza e ritegno, sfrutta una prosa diretta, in cui il narratore si rivolge al lettore come se fosse un giudice in ascolto. Non cerca comprensione negli occhi di chi legge, eppure un po’ ti sembra di capirlo. Non scade mai nei particolari, non racconta troppo dei loro rapporti, probabilmente ciò che più fece scalpore negli anni Cinquanta fu la paura del non detto, il pensiero che sarebbe potuto nascere e derivare da questo libro. Il tema della pedofilia è a suo modo delicato, per questo motivo il romanzo risulta controverso, destabilizzante. Una lettura da affrontare senza giudizi, senza morali, perché dietro la follia di Humbert Humbert e quel suo angoscioso amore verso le “ninfette”, ossia bambine tra gli otto e i tredici anni, c’è qualcosa di più. C’è la pulsione infantile della scoperta verso una coetanea, c’è un amore giovane mai sbocciato. Humbert non accenna mai a violenze, non insiste ma si lascia andare agli istinti.
Vien quasi voglia di ammazzarlo, ma lascia stupiti. Lolita è così intrigante, così “americana”, difficile da interpretare e risulta impossibile restarle al passo. Consigliato a chi ha voglia di mettersi in viaggio con questa strana coppia, a chi ha voglia di bersi un gin e ananas o mettere un rossetto rosso, di quelli che lasciano il segno. In eterno.
Serena Votano