Le lune di Giove
I quattro grandi satelliti di Giove, scoperti nel 1610 da Galileo Galilei, sono osservati da lungo tempo da una vastissima platea di scienziati più di qualsiasi altro satellite planetario (oltre alla Luna). I motivi di tale circostanza sono rintracciati essenzialmente dal fatto che le lune comprendono quasi un’associazione distinta di corpi celesti che individualmente si qualificherebbero come pianeti a sé stanti. Poi perché, d’altra parte, lo spettacolo che ne viene fuori delle lune accanto a Giove è ammirevolmente affascinante, unico nel suo genere.

All’inizio ho evidenziato come i satelliti di riferimento siano quattro, ma in realtà il numero è molto più alto (attualmente catalogati in 79 satelliti), ma la maggior parte di questi sono identificati come irregolari per via di dimensioni e strutture differenti rispetto ai primi quattro (chiamati invece regolari).
A tal proposito le lune in questione sono: IO, EUROPA, GANIMEDE e CALLISTO.
Nella foto di fianco le troviamo dall’alto verso il basso nell’ordine appena descritto (fonte: nasa.gov).
Con dimensioni superiori a quelle di qualunque altro pianeta nano, i quattro satelliti costituiscono, se si escludono i pianeti e il Sole, alcuni dei corpi più grandi del sistema solare; essi inoltre contengono quasi il 99,99% della massa totale in orbita attorno al pianeta. La loro scoperta si deve all'astronomo italiano Galileo Galilei che, il 7 gennaio 1610, usando un semplice telescopio, individuò quattro corpi in orbita attorno al pianeta Giove. Guardando quello che pensava fosse un gruppo di stelle, si rese conto che gli oggetti sembravano muoversi secondo uno schema regolare. Dopo alcune settimane, Galileo determinò che stava osservando non stelle, ma oggetti in orbita attorno a Giove. Oggi, sono chiamati le lune galileiane in onore del loro scopritore.
La più vicina delle lune galileiane Io, è caratterizzata dalla presenza dei vulcani sulla superficie che lo rendono l'unico corpo celeste del sistema solare oltre alla Terra ad avere attività vulcanica. Il satellite naturale ha uno strato esterno di silicato marrone, che gli conferisce un aspetto chiazzato di arancione, giallo, nero, rosso e bianco.
Europa poi, sebbene sia leggermente più piccolo della luna terrestre, è ancora uno dei corpi più grandi del sistema solare, ma il più piccolo dei satelliti galileiani. Crepe e striature attraversano l'intera superficie ghiacciata, che è segnata da pochissimi crateri. Europa ha un alto grado di riflettività, che la rende tra le lune più luminose del sistema solare.
Ganimede è l'unica luna ad avere un proprio campo magnetico. Il nucleo di ferro del satellite è sormontato da una spessa crosta costituita principalmente da ghiaccio.
Callisto, ha circa le dimensioni di Mercurio ma ha una densità molto bassa. Sperimenta anche il minor impatto del campo magnetico di Giove poiché la sua orbita è la più lontana dal pianeta.
La scoperta di Galileo ha fornito prove fondamentali per la comprensione copernicana dell'universo: l'idea che tutto ciò che esiste, in realtà non ruota esclusivamente intorno alla Terra. Le sue scoperte hanno contribuito alla nascita dell'astronomia moderna.
Articolo a cura di: Luigi Chianese