Le 6 cose che devi sapere prima di viaggiare in Cina
Molte volte, quando viaggiamo, impariamo cose nuove che inizialmente non consideriamo. Andare fuori ci sembra sempre una bella avventura, però prima di partire verso nuovi posti – perlopiù se si tratta di luoghi culturalmente “lontani” da noi – è doveroso tener conto di qualche aspetto.

Quando avevo 14 anni studiavo cinese e ottenni una borsa di studio all’estero dopo aver superato un esame HSK (l’esame ufficiale di lingua cinese). Ero molto piccola e non sapevo cosa stessi per scoprire di una cultura così diversa dalla nostra. Andare in Cina fu uno shock culturale da cui ho imparato molto, ma di cui in parte ho sofferto perché non ero preparata al grande cambiamento che mi aspettava. Proprio per questo, ritengo essenziale informare i miei cari lettori su qualche particolarità che ho trovato durante il mio viaggio a Pechino. Questa è una riflessione su cosa direi oggi alla Marta di 14 anni che, valigia alla mano, stava per salire sull’aereo. Spero che ciò possa aiutarvi, o almeno sembrarvi interessante.
Iniziamo:
1) I bagni pubblici: la prima volta che sono stata in un bagno pubblico a Pechino, quando stavo visitando il Tempio del Cielo o il Palazzo d’Estate, non immaginavo che questo fosse un buco scavato nella terra. Sì, avete letto bene. Un buco scavato nella terra. Non sapevo che non ci fossero i gabinetti e che la gente dovesse chinarsi per fare i propri bisogni.
2) Il jet lag: il fuso orario fu un’altra cosa che mi sorprese enormemente. Ovviamente, prima di partire sapevo delle sei ore di differenza tra Spagna e Cina, ma ne ho preso coscienza solo quando sono arrivata. Infatti, abbiamo festeggiato l’Anno Nuovo alle sei del mattino quando ci siamo svegliati!
3) L’elettricità: un’altra cosa che ha attirato la mia attenzione è che ogni volta che mi toglievo i vestiti, ne sentivo la corrente elettrica all’interno e anche nei capelli. Non ne so il motivo, ma mi venivano dei crampi ogni volta che mi spogliavo!
4) L’inquinamento: un’altra cosa, per me particolare, è stato il forte inquinamento che si vedeva nell’aria. Sono stata a Pechino durante i mesi di dicembre e gennaio, dunque in inverno, e quasi non si vedeva nulla al di là di ciò che avevo di più vicino a me! A Pechino si portava già la mascherina perché c’era già da allora un rischio molto grande per la salute.
5) Il traffico: il modo in cui la gente guida a Pechino è stata un’altra cosa che mi ha colpito. Quando andavamo in giro, a scoprire nuovi posti, dovevamo usufruire del trasporto pubblico… e ricordo quanto soffrivamo, perché nelle strade di Pechino ognuno guidava come voleva. Era un completo caos!
6) Il cibo: il dovermi adattare allo stile di vita cinese ha implicato il dovermi adattare anche alla cucina tradizionale… e ciò è stato difficile, nei primi giorni. Infatti, io che non prediligevo l’anguria, mi ritrovai a mangiarla fin da subito perché all’inizio non mi piaceva quasi nulla. Potrà sembrarvi divertente, ma il grande shock culturale si è notato in ogni aspetto del mio viaggio. Eppure, adottai quella “dieta” soltanto all’inizio; dopo tre o quattro giorni mi sentii davvero affamata e iniziai a mangiare di tutto: involtini primavera, riso alla cantonese, il pollo agrodolce, tutti i tipi di zuppe che non sapevo neanche di cosa fossero fatte, l’anatra... e anche il suo cervello!
Adesso già sapete cosa dovreste considerare se decidete di intraprendere un viaggio in Cina. Spero che quest’articolo sia stato interessante e che siate pronti per affrontare lo shock culturale!
Articolo a cura di: Marta Cueva Camblor