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La “rivoluzione salviniana”: spettacolarizzazione e personalizzazione (pt. 2)

L’obiettivo dell’articolo è analizzare il linguaggio propagandistico utilizzato dalle piattaforme social di Matteo Salvini. Non si prenderanno in considerazione i contenuti dei messaggi, se non ai fini dell’analisi linguistica.



Nell’articolo precedente si è trattata la “Bestia”, sistema di monitoraggio social dell’ex ministro Matteo Salvini e prima matrice propagandistica della Lega. Dunque, sono stati abbozzati gli strumenti di persuasione della macchina, ossia la spettacolarizzazione e la personalizzazione del contenuto mediatico. In questa seconda parte se ne sveleranno le componenti persuasive, così da capirne le strategie.


spettacolarizzazione



I post qui sopra citati arrivano dal profilo Instagram ufficiale di Matteo Salvini (@matteosalviniofficial). Analizzeremo sia l’elemento testuale che visuale, focus dell’attuale pubblicità perché immediato e di facile comprensione.

  • Si possono notare fin da subito forti contrasti di colore tra sfondo e testo (ex. bianco e nero, arancione e bianco…): i contrasti rendono le scritte più facili da leggere, quindi più “fluide” e persuasive.

  • Non solo i contrasti, ma anche gli stessi colori favoriscono la fluidità cognitiva:

  1. I punti focali (“è questa è la conseguenza”; “9 miliardi”) del messaggio sono in rosso: secondo i più recenti studi di semiotica (ndr. studio dei segni e del loro significato), il rosso è il colore che più stimola il sé istintivo, per questo viene associato nel linguaggio pubblicitario ad emozioni forti quali passione o rabbia.

  2. Altri punti importanti ma non focali (“9 miliardi di € nei fondi”) vengono evidenziati in giallo, un colore sempre associato a reazioni istintive seppur non così intense quanto il rosso.

  • I messaggi sono decontestualizzati, aspetto da non sottovalutare: secondo D. Kahnemann (ndr. psicologo economico), i parametri di giudizio umano cambiano col variare delle circostanze e solo il paragone tra contesti dà all’uomo coerenza di giudizio, dunque razionalità. Isolando il messaggio dal suo contesto lo si priva di un metro di paragone, cui mancanza può portare il lettore a giudizi affrettati.

  • Messaggi semplici (“il Governo non ha fatto nulla” – “questa è la conseguenza”) con nessi logici facili da capire, quindi più “fluidi” e persuasivi.

  • Caratteri grandi e facili da capire, quindi più “fluidi” e persuasivi.

  • Vocabolario incisivo (“vergognosi!”) e facile da capire, quindi più “fluido” e persuasivo.


Alla luce di quest’ultima analisi, il linguaggio mostrato pare favorire un’interpretazione istintiva più che giudiziosa del contenuto; i commenti sembrano provare quest’ipotesi.



personalizzazione



Per poter spiegare queste foto (pubblicate sulla pagina Facebook di Matteo Salvini) è bene tenere a mente il target di riferimento della Bestia.

La Repubblica cita in ordine decrescente la famiglia, lo Stato e la fede tra i valori più sentiti dal popolo italiano; pertanto, non dev’essere considerato casuale il riferimento a valori così cari al popolo. Lo “Stato” (“spremuta di arance siciliane” ad evidenziare un prodotto Made in Italy) e la “famiglia” (“mattinata di compiti a casa” con la figlia, un momento tipico della vita familiare) sono principi ben noti al grande pubblico, capaci di rendere la promozione più “fluida” e persuasiva non solo per i contenuti familiari all’elettore medio, ma anche per la commercializzazione di un’immagine genuina e disintermediata di Salvini, che trasmette vicinanza e familiarità (a tutti voi che ci siete sempre) al follower.



Interessante notare come a sinistra uno degli utenti abbia condiviso una foto del figlio. Secondo C. Rogers (ndr. psicologo), gli esseri umani comunicano con i propri simili a condizione di essere ascoltati: da qui si può evincere che se un utente condivide un aspetto così intimo della propria vita sulla pagina di Salvini, lo condivide sotto l’impressione di essere ascoltato.


A destra spicca un commento solo di primo impatto sconveniente, perché canzonatorio. Ma alla “Bestia” la qualità dell’interazione non interessa: che sia una presa in giro o un complimento, rimane pur sempre un commento che aiuterà a diffondere le parole di Salvini.


È facile capire perché i social giochino un ruolo così incalzante nell’attuale scena politica: da frivolo vezzo, l’egemonia social di Matteo Salvini si è mostrata dopo poco per la fatale arma di seduzione che è, per lungo tempo sottovalutata o peggio derisa dalla politica “vecchio stampo”. Oggi però non ci sono dubbi: “la Bestia” è una silente macchina da guerra, capace di stravolgere nel giro di pochi anni le sorti del panorama politico italiano a colpi di “Buongiorno, caffè?”.


Articolo a cura di: Sara Magnacavallo


Fonti

https://www.colorpsychology.org/

https://www.repubblica.it/cronaca/2012/03/13/news/la_famiglia_il_valore_pi_importante-31443625/

D. Kahnemann, “Pensieri lenti e veloci”, Milano, Mondadori (2015)

https://www.simplypsychology.org/carl-rogers.html



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