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La Musica ora: Arte o Marketing?

Come la necessità di vendere influisce sui testi delle canzoni.



Alla radio sentiamo passare la musica che piace, quella che vende, ma soprattutto sentiamo la musica il cui motivo ci rimane in testa. Non solo orecchiabili, le canzoni di oggi puntano sempre più a diventare dei veri e propri tormentoni, di quelli che verranno poi ripresi dalle radio e cantati da grandi e piccoli, volenti o nolenti. Ed è qui che inciampa l’arte della scrittura musicale – che si è fatta un nome nel nostro Paese grazie soprattutto ai grandi cantautori contemporanei, inciampa nel marketing, nella necessità di vendere e di arrivare più in alto rispetto agli altri, e nella grande crepa che sta diventando la pubblicità. Una crepa che separa chi la sa sfruttare pur mantenendola come contorno, puramente con la finalità di mettere in risalto la vera protagonista: la musica; e chi, invece, ne abusa, creando un pessimo spettacolo volto solo a generare hype e a concentrare l’attenzione di tutti verso il prodotto, il quale poi risulta deludente in confronto alle aspettative generate. Siamo giunti nell’epoca in cui, anche in ambito musicale, è più importante la facciata del prodotto rispetto al prodotto stesso, in cui vengono spesi più soldi per i video musicali e mai abbastanza per i produttori, i musicisti e i collaboratori che rendono il brano un buon lavoro.


E in quest’epoca in cui il marketing e i soldi sono ciò che tutto mobilita, è sbarcato da poco un nuovo e interessante mezzo attraverso il quale gli artisti e i loro manager stanno iniziando a muoversi per pubblicizzare i loro lavori. Con l’arrivo di TikTok anche la pubblicità fatta attraverso social “sicuri e collaudati” in termini di marketing, come Instagram o Facebook, sembra inutile e decisamente meno significativa e d’impatto. Il vantaggio che un artista può ricavare da questa piattaforma è dato soprattutto dalla breve durata dei video e dal largo raggio di diffusione che questi hanno; infatti, bastano solo quindici secondi molto orecchiabili o emozionanti all’interno del brano, per far sì che questo dia l’impressione di essere un buon prodotto anche nella sua totalità, e successivamente la diffusione di contenuti che avviene online – grazie anche ai trend che spopolano su TikTok – è cosa facile, veloce, quasi spontanea.


Cosa comporta, però, tutto questo? L’ampliarsi di un fenomeno, per nulla nuovo, che è caratterizzato dalla concentrazione dell’attenzione dell’artista su una singola parte del testo – molto spesso il ritornello, perché più cantabile/ballabile, e rimane più facilmente impresso dopo pochi ascolti – tralasciando tutto il resto. Ed ecco che la strofa, la parte del brano che dovrebbe quasi essere un’argomentazione della tesi, portata nel ritornello, diventa improvvisamente quasi insignificante, banale, inutile, o noiosa. I testi contemporanei spesso mancano di riflessioni più profonde, concettuali, o contenenti dei valori; ma, purtroppo, è ciò che spesso meno viene ricercato, in quanto, ancora una volta, la forma è più importante del contenuto, così una buona sonorità nel ritornello diventa più importante del messaggio che, potenzialmente, potrebbe essere racchiuso nelle strofe.


Nonostante la strofa stia perdendo valore e venga spesso inserita solo come parte riempitiva del brano, è anche corretto e onesto ammettere l’esistenza e la crescita del numero di artisti che sono riusciti a conciliare testi impegnati ad un sound e una musicalità che piace ad un’ampia fetta di persone. È vero che quest’ultima caratteristica rischia di far avvicinare ascoltatori più superficiali, che quindi potrebbero tendere ad ignorare il testo in quanto tale e farsi semplicemente coinvolgere dal ritmo. Tuttavia questa è anche un’ottima prova di come, soprattutto gli artisti più giovani, abbiano – o stiano trovando – la capacità ad adattarsi per poter far sentire la propria voce.


Per quanto possa essere opinabile la scelta di molti artisti di rendere i propri brani più “commerciali”, c’è anche da considerare il fatto che la carriera musicale è una strada percorsa da sempre più persone – soprattutto giovani – e per questo motivo è aumentata la difficoltà per un artista di emergere, o di mantenere un numero di ascolti stabile.


Articolo a cura di: Letizia Malison



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