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La casa degli spiriti - Quando il soprannaturale prende posto nella quotidianità

Isabel Allende racconta le trasformazioni politiche e culturali in un romanzo dallo straordinario peso politico



La casa degli spiriti è il terzo volume di una trilogia ideale (insieme a La figlia della fortuna e Ritratto in seppia) della scrittrice cilena naturalizzata statunitense Isabel Allende e appartiene a quel filone di letteratura latino-americana caratterizzata dal cosiddetto realismo magico a cui appartiene anche il notissimo romanzo Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcìa Marquez.


In questo tipo di racconto, il soprannaturale prende posto nella quotidianità con estrema naturalezza: chiaroveggenza, visioni, spiriti e altri elementi al di là dell’umana comprensione si innestano con naturalezza nella realtà di tutti i giorni, senza destare molta sorpresa (“La morte di Clara trasformò completamente la vita nella grande casa all’angolo. I tempi erano mutati. Con lei se n’erano andati gli spiriti [...]”).


Nell’intreccio della trama, la storia cilena si sovrappone alla vita privata dei personaggi, mentre più generazioni legate da fili nemmeno poi tanto invisibili si susseguono. L’autrice descrive con semplicità e lucidità come il cambiamento, la rivoluzione, le trasformazioni culturali si riflettono nella vita delle persone, così che dalla lettura dell’opera emerga una dimensione tanto politica quanto privata (il libro è infatti ambientato in Cile nel periodo precedente al colpo di Stato del 1973 da parte di Augusto Pinochet e durante la dittatura di quest’ultimo).



Dal libro è stato tratto un film, diretto da Bille August, e uscito nel 1993, in cui compaiono attori del calibro di Meryl Streep, Antonio Banderas e Wynona Ryder. La pellicola è senza alcun dubbio di qualità e rende omaggio magistralmente al romanzo della scrittrice cilena, ma l’esigenza di rendere realistica e credibile la storia, prediligendone l’aspetto politico piuttosto che quello soprannaturale, l’ha privata di gran parte della sua magia, per assaporare la quale non si può fare a meno di immergersi nelle pagine di un’opera tanto profonda da aver meritato diversi riconoscimenti (tra cui il premio come Miglior romanzo dell’anno in Cile nel 1982).


Articolo a cura di: Alysia Giorgia Voltattorni



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