L’origine del Carnevale
Viva i coriandoli di Carnevale, bombe di carta che non fan male! Van per le strade in gaia compagnia i guerrieri dell’allegria: si sparano in faccia risate scacciapensieri, si fanno prigionieri con le stelle filanti colorate. (Gianni Rodari)

Il Carnevale, si sa, è la festa più amata da ogni bambino, ma non solo, anche gli adulti nelle giornate dedicate a tale ricorrenza ritornano ad essere in qualche modo “bambini”.
Le origini di tale festività sono molto antiche, generalmente si fanno risalire ai riti pagani tipici delle festività greche e latine. In particolar modo si ricordano le Dionisie e i Saturnalia, rispettivamente in onore del dio Dioniso e Saturno.
Nella tradizione cattolica, invece, il Carnevale si riporta al periodo che anticipa la Santa Quaresima e, durante la quale si è soliti non mangiare la carne. Infatti, etimologicamente parlando, il termine deriva dal latino carnem levare e significa “levare la carne”.
Le prime maschere furono realizzate nel lontano Medioevo, ma ciò che contraddistingue l’Italia dagli altri stati è una particolarità simpatica: ogni regione italiana ha la sua maschera tradizionale. Così abbiamo in Abbruzzo (Frappiglia), in Calabria ( Giangurgolo), in Basilicata (Rumit), in Campania (Pulcinella), in Emilia Romagna (Dottor Balanzone), in Friuli Venezia Giulia (Babaci, Kukaci, Pust), nel Lazio (Rugantino), in Liguria (Capitan Spaventa), in Lombardia (Meneghino), nelle Marche (Musciolino, Papagnoco, Burlandoto), nel Molise (Tre folletti o Tre monaci), in Piemonte (Gianduia), in Puglia (Farinella), in Sardegna (Mamuthones), in Sicilia (Peppe Nappa), in Toscana (Stenterello e Burlamacco), in Trentino Alto Adige (Matoci, Schnappviechern), in Umbria (Bartoccio), in Valle d’Aosta (Le Landzette), e per finire in Veneto (Arlecchino, Pantalone, Colombina, Rosaura e Brighella).
Il Carnevale oggi rappresenta, un’occasione di divertimento, per stare in compagnia e allegria; ogni bambino durante tale festività può travestirsi e rappresentare il proprio beniamino, il proprio personaggio del cuore. Così per le vie delle città si vedono supereroi, principesse, e simpatiche maschere colorate.
Tra le regioni Italiane, i carnevali più noti in tutto il mondo sono:
Il carnevale di Venezia
Il carnevale veneziano è tra i più caratteristici ed eleganti d’Europa, solitamente si fa risalire il suo inizio, attorno al 1094, ma ufficialmente il primo documento che attesta il carnevale come festa pubblica risale al 1296, si tratta dell’editto del Senato della Serenissima. Il vero apice della sua magnificenza verrà raggiunta però, solo nel Settecento.
Tra le calle veneziane, e nella bellissima Piazza San Marco erano soliti sfilare uomini e donne, avvolti nei loro bellissimi costumi imperiali. Tra le maschere maggiormente in uso tra gli uomini vi era la “Bauta”, caratterizzata da un tricorno nero su un volto bianco, e da un mantello nero o tabarro. Mentre tra le donne era diffuso l’uso della “Moretta”, una maschera tipicamente di velluto, con veletta e rispettivo cappellino. La particolarità di questa maschera era data dal fatto che, chi la indossava doveva sorreggerla attraverso l’utilizzo di un bottone tenuto in bocca.
Il Carnevale di Viareggio
La prima sfilata dei carri allegorici nella nota città toscana risale al 1873. Invece, fu nel 1930 la creazione di Burlamacco la maschera ufficiale del carnevale viareggino. Uno dei maggiori esponenti è sicuramente Antonio D’Arliano, il quale insieme ad altri costruttori perfezionarono l’uso della tecnica della carta a calco, più comunemente nota come cartapesta. E’ del 2001 invece la creazione della Cittadella del Carnevale, un grande complesso architettonico dedicato alla creazione e conservazione dei famosi carri allegorici.
Il Carnevale di Acireale
Il carnevale di Acireale è il più famoso del sud d’Italia, la sua vera peculiarità risiede nell’utilizzo di ogni tipo di fiore per l’allestimento dei carri. I temi selezionati per la realizzazione dei carri sono tra i più disparati: dalla politica, al mondo Disney, alle tematiche sociali, al mondo della Tv e tanti altri.
Nel resto del mondo, invece, degni di menzione risultano essere il famosissimo Carnevale di Rio de Janeiro, il Carnevale di Londra ed, il carnevale in Sudamerica.
Il carnevale è, tra l’altro, protagonista indiscusso anche nel settore culinario, difatti sono tanti i dolci tipici preparati in tali giorni, lungo la nostra bella penisola.
Infatti in Toscana si è soliti preparare i Bomboloni alla crema o al cioccolato, le deliziose Chiacchiere ( chiamate in modo diverso a seconda della regione, così avremo: cenci, frappe o crostoli). Nel Veneto potremo degustare i deliziosi Rufioli, ravioli dolci preparati con una sottilissima sfoglia ripiena di frutta secca e canditi. In Campania avremo le Castagnole da farcire con diverse tipologie di creme, ed il Migliaccio una deliziosa torta a base di ricotta e semolino. Molto note e apprezzate da grandi e piccini, anche un classico della tradizione dolciaria, le frittelle di mele.
Il Carnevale: la festa per eccellenza dell’allegria, dei colori, e della spensieratezza, che con la sua magia invade il cuore di grandi e piccini.
Articolo a cura di: Gisella Carullo