Italvolley show!
Dopo la delusione alle Olimpiadi di Tokyo 2020, la pallavolo italiana, sia femminile sia maschile, si è ripresa la scena grazie alla vittoria degli Europei.
La sconfitta per 3-2 in favore dell’Argentina nella categoria maschile e quella ancora più reboante di 3-0 in favore della Serbia ai danni delle nostre azzurre è stato un nodo in gola difficile da mandar giù. D’altronde, per quanto riguarda lo sport, ultimamente noi italiani siamo stati abituati alle delusioni: basti pensare alla mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali di calcio nel 2017. Ma se in quell’occasione sono serviti ben quattro anni per portare sul tetto d’Europa la Nazionale, dopo un fantastico lavoro di ristrutturazione della Nazionale condotto dal ct Mancini, in questa, la straordinaria capacità di reagire ha portato dei successi immediati, travalicando ogni limite temporale.

L’Italvolley femminile è riuscita a battere (ironia della sorte) la Serbia in finale per 3-1 e a riportare in Patria un titolo che mancava da 12 anni. L’Italia ha prima capeggiato nel girone C, fornendo prestazioni convincenti contro Ungheria, Croazia, Svizzera e Slovacchia, e ha poi lottato arduamente, negli scontri diretti, in un cammino che passo passo l’ha accompagnata fino all’agognata finale. A guardare i risultati si direbbe che le azzurrine non abbiano faticato molto, dato che non hanno mai perso, in una partita, più di un set. Ma l’impresa guadagna un sapore decisamente più intenso se consideriamo che, condurre un percorso del genere, con un importante ridimensionamento della fiducia nei propri mezzi suggerito dalle prestazioni olimpiche, non era affatto semplice. Ciò che più ha fatto godere quell’Italia che ama la pallavolo è stato vedere la determinazione nel volto delle ragazze. Una squadra interamente protagonista, i cui singoli talenti hanno permesso di fare quel salto in più di qualità. Le mani a muro di Danesi, l’elevazione in schiacciata di Paola Egonu, la precisione chirurgica di Sylla, i balzi di De Gennaro e i preziosi contributi di Orro, Chirichella, Pietrini (più che superlativa) e di tutte le altre ragazze sono tutto ciò che per anni ci porteremo nel cuore. Un grazie anche all’allenatore Mazzanti, intruso per sesso (si fa per dire) ma non per spirito.
Identico nell’esito, ma differente per molti aspetti è stato il percorso della Nazionale guidata da De Giorgi. La completa rivoluzione avvenuta in casa azzurra, con l’esclusione dai convocati di Vettori, Colaci, Lanza, l’infortunio di Zaytsev e il ritiro di Juantorena, non lasciava presagire nulla di buono. Eppure, i giovani azzurri, dal rendimento spesso incostante in campionato, guidati dall’esperienza di Anzani e Giannelli, hanno sbaragliato gli avversari e capovolto ogni pronostico. Esaltando i giovani di talento si corre sempre il rischio di caricarli di troppe aspettative, ma di fronte a certi risultati non si può tacere. È stata un’impresa fuori dall’ordinario! Simone Giannelli, il nostro esperto palleggiatore, è stato premiato come MVP, anche se non presente nel Dream Team degli Europei. Le votazioni per eleggere la squadra da sogno hanno visto trionfare tre azzurri: gli schiacciatori Lavia e Michieletto e il libero Balaso. Questi ragazzi hanno tirato fuori dal cilindro delle prestazioni di livello ed hanno insegnato a tanti criticoni quanto non siano necessari nomi blasonati per vincere. È stata una bella lezione di personalità e carattere. Il cielo è roseo nel futuro della pallavolo italiana…anzi, azzurro.
Articolo a cura di: Mattia Vitale