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Il suicidio per amore nella letteratura (2): Barocco, Neoclassicismo e Romanticismo

Come abbiamo visto nell’articolo del mese scorso (https://www.ilconfrontoquotidiano.com/post/il-suicidio-per-amore-nella-letteratura-1-prime-manifestazioni-epoca-medievale-e-rinascimento), il suicidio per amore è stato sempre un tema ricorrente nella letteratura universale. Sia per un amore non corrisposto che per la perdita dell’amante, il suicidio a causa di un amore, diciamo «fallito», è stato sempre presente nella letteratura e fuori di essa. Lo si vede non solo nelle epoche già menzionate – classica, medievale e rinascimentale –, ma anche nelle epoche successive: il Barocco, il Neoclassicismo e il Romanticismo.



Riveliamo ancora il famosissimo motivo «morire per amore» nel Barocco, epoca che ci lascia opere come El caballero de Olmedo, scritta da Lope de Vega tra 1620 e 1625. Sebbene in quest’opera non si realizzi effettivamente il suicidio, alcuni versi di Don Rodrigo, uno dei personaggi principali, evocano il desiderio di morire dopo i rifiuti di Doña Inés, di cui è innamorato. In quest’epoca si possono vedere alcune scie di «morte per amore», anche se forse non tanto quanto altre epoche.

Più tardi ci sono due movimenti quasi contemporanei: il Neoclassicismo e il Romanticismo. Questo momento di grande splendore letterario è anche un momento di contrasti: mentre il Neoclassicismo richiederà l’importanza della ragione, il ritorno ai classici greci e latini e l’impersonalità, i valori del Romanticismo sosterranno la superiorità dei sentimenti, il ritorno ai temi del Medievo e l’importanza individuale. Quest’è l’epoca di Goethe che, con il suo Werther e la sua opera Die Leiden des junges Werthers (1774), inaugura un momento di massima importanza del Romanticismo in Germania ed è fonte di ispirazione per altri autori, come José Cadalso in Spagna e Ugo Foscolo in Italia.

Anteriore a Werther fu l’opera Julie ou la Nouvelle Héloïse (1761), di Rousseau, che sarà di grande ispirazione per Goethe. Quest’opera epistolare racconta, attraverso delle lettere, l’amore segreto di Julie e Saint-Preux, che appartengono a due classi sociali diverse. Anche se in questa storia la morte della protagonista si produce in maniera accidentale, il sentimiento romantico di cui è impregnata l’opera ispira Goethe per creare il suo Werther.

Dopo la creazione di questo personaggio, la letteratura italiana darà origine a Le ultime lettere di Jacopo Ortis (1803) di Ugo Foscolo. Il protagonista di quest’opera, Jacopo Ortis, seguirà le stesse orme di Werther e, dopo la sofferenza di un amore non corrisposto, finirà per togliersi la vita. Queste due opere, come i loro personaggi, le trame e le strutture, presentano forti paralellismi tra di loro.

Il nostro viaggio finisce qua, anche se potremmo nominare un’infinità di opere rilazionate con la morte per amore, dato che tale argomento è stato sempre molto presente nella letteratura in diverse forme. Come vediamo, la letteratura parla di temi ricorrenti in qualsiasi parte o epoca, non importa da dove venga o la lingua in cui sia scritta. È sempre viva e in movimento. Si nutre di motivi, temi e autori visti con anteriorità per creare opere nuove che allo stesso tempo saranno fonte di ispirazione per opere future. Ecco la sua magia.


Articolo a cura di: Marta Cueva Camblor

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