Il segreto de “Il Cristo dei dolori"
Vi siete mai chiesti se, al di là di ciò che noi percepiamo ad occhio nudo nelle opere d’arte, si possa celare tutt’altra raffigurazione, coperta nel corso dei secoli?
Numerosi potrebbero essere gli esempi di quadri dai quali è emersa una “seconda vita”, tuttavia nell’ultimo periodo un dipinto nello specifico ha destato l’attenzione di numerosi professionisti e amanti dell’arte: “Il Cristo dei dolori" (o “L’uomo dei doloei”) del grande maestro del Rinascimento fiorentino, Sandro Botticelli.

Una semplicissima tavola a fondo nero, da cui emerge il volto umano del Cristo, leggermente inclinato, scalfito dalle pene e cinto da una cerchia di angeli che coronano il capo di spine. Lo sguardo rivolto all’osservatore, quasi a chiedere conforto, mentre una tunica rosso pompeiano orlata di filamenti dorati ne ricopre il busto, lasciando scoperte le mani e i polsi immobilizzati da funi. Un’immagine sacra ricca di emotività, che nasconde un piccolo segreto.
Di cosa si tratta?
Il quadro - precedentemente collocato tra le opere d’arte della collezione privata di Adelaide Kemble Sartoris, celebre cantante d'opera inglese e venduto all’asta dalla trisnipote Lady Cunynghame per diecimila sterline – recentemente è stato sottoposto ad accurate indagini, a seguito delle quali è stato rinvenuto, attraverso l’esposizione ai raggi infrarossi, il soggetto originario del Botticelli: la Madonna con il Bambino.
Dai sottili lineamenti coperti da diversi strati di pittura, sembra che l’atteggiamento dei due soggetti sia quello di un tenero abbraccio tra la Vergine e il suo Bambino, i cui volti si stringono guancia contro guancia.
Secondo il parere del responsabile per i dipinti rinascimentali e barocchi di Sotheby’s, Chris Apostle, si tratta dell’iconografia quella della “Madonna della Tenerezza”, ispirata alle icone greco-bizantine.
I proprietari attuali del capolavoro hanno concesso di prenderlo in prestito ed esporlo al pubblico unicamente in occasione della mostra dedicata al maestro Botticelli nel 2009-2010 allo Städel Museum di Francoforte. Ad oggi, il 27 gennaio andrà all’asta di Sotheby’s a New York con una base d’asta di quaranta milioni. È entusiasmante pensare che dietro una qualsiasi opera possa celarsi un altro capolavoro, un segreto: una bozza iniziale, uno schizzo venuto male, un lampo di genio capace di stravolgere i piani, che solo l’artista può conoscere.
Articolo a cura di: Serena Luvero