Il perizoma: storia intima di un indumento
Dal greco “perì” e “zoma” (connesso con il verbo “zonnymi”, che propriamente significa “cingere”), il perizoma è un indumento, le cui origini si perdono nella storia. Esso è simbolo di comodità, agevolezza e, più tardi, anche un’icona sexy, prodotto da tutti i marchi d’intimo che dominano la moda odierna.

Dalla composizione della parola greca, comprendiamo la composizione dell’intimo stesso: esso è formato da una fascia, che tramite dei lacci che cingevano, per l’appunto, i fianchi, andava a coprire le zone intime. Da vasi di terracotta, o meglio, dalle incisioni apportate su di esse e da altri reperti archeologici del genere, sappiamo con sicurezza che esso veniva utilizzato già nell’ampio specchio del Mediterraneo: notiamo la sua presenza nell’Egitto della I Dinastia, dove si utilizzava un perizoma composto con cotone, che chiaramente era più elaborato, raffinato e ricamato per i membri più alti della società, quali faraoni e sacerdoti, e meno curati per gli strati più bassi.
A Creta, come possiamo evincere dal famosissimo affresco della taurocatapsia, era perlopiù indossato da atleti e acrobati e l’utilizzo era lo stesso di quello della Grecia, dove veniva indossato anche in occasione dei bagni termali. Nella nostra penisola, fa la sua comparsa fra gli Etruschi e, da loro, lo ereditano i nostri diretti antenati: i Romani. A Roma quest’oggetto era denominato subligaculum, mentre il termine perizonium andava a indicare una forma più semplice del perizoma, realizzato con il lino, di cui l’esempio più classico è quello che possiamo notoriamente ritrovare nelle rappresentazioni della crocifissione di Gesù di Nazareth.
La caratteristica che più lo distingue dalle altre tipologie di intimo è sicuramente la sua comodità e possiamo notare, anche dai riferimenti storici sopra fatti, come il suo impiego corrisponda a una ricerca di agiatezza nel compiere determinati movimenti. Difatti, esso ancora oggi è utilizzato in ambito atletico per le sue dimensioni ridotte e per l’agilità che trasmette, senza fare distinzioni di sesso, chiaramente. Dagli anni ’80, il perizoma maschile, infatti, venne sempre di più utilizzato e prodotto, sintomo di una riconosciuta valenza pratica di questo tipo di intimo.
È da sottolineare come, dal punto di vista sanitario, degli studi hanno dimostrato che il suo utilizzo continuato, soprattutto se di materiale non naturale, porta chi lo utilizza a essere più esposto a malattie infiammatorie e infettive, per cui se ne sconsiglia clinicamente l’uso prolungato durante la gravidanza e le mestruazioni.
Infine, dobbiamo evidenziare come spesso il perizoma venga confuso con il tanga, altro indumento intimo storico. Essi si equivalgono tranne per la fascia centrale, che nel tanga è molto più stretta, e il triangolo frontale, che nel perizoma è più ampio. A ciò si aggiunge, ovviamente, la differente provenienza: il tanga, da tonga, è un vestiario di origine brasiliana. Quello che è importante notare, concludendo, è la diversa accezione che si ha di un indumento nel corso della storia; il perizoma, difatti, nasce per la sua comodità ma si sviluppa poi seguendo la sua estetica, divenendo più un simbolo sexy che un intimo per atleti e visitatori delle terme.
Articolo a cura di: Marco Mariani