Il Giorno della Memoria: ricordare è un dovere
<<L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l'indifferenza.>> Liliana Segre

Tutti ormai conosciamo, grazie ai mass media ed allo studio, il significato della parola Shoah. Tale termine, ha derivazione biblica e vuol dire “tempesta devastante”. La shoah indica l’abominevole sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, ad opera dei tedeschi guidati da Adolf Hitler. L’obiettivo di Hitler era quello di eliminare ogni diversità, ogni categoria di persone ritenuta “inferiore” rispetto alla razza “ariana”, presa come paradigma perfetto, per motivi politici, razziali, sessuali, oltre ai portatori di handicap mentali o fisici.
La storia narra che nel 1945 con il Terzo Reich (la Seconda guerra mondiale), furono all’incirca più di 17 milioni gli ebrei di entrambi i sessi e di tutte le età, ad essere sterminati dalla ferocia della Germania nazista. La persecuzione degli ebrei europei iniziò nel 1933 in Germania, con l’ascesa al governo del nazismo. Berlino avviò immediatamente una nuovissima legislazione antiebraica, rafforzandola nel 1935 con le “leggi di Norimberga”.
Nel 1938-1939 nuove legislazioni antiebraiche furono introdotte anche da Romania, Ungheria, Italia, Slovacchia e in Austria.
Giornata di riferimento per ricordare in tutto il mondo, l’atroce genocidio è il 27 gennaio, data scelta dall’Assemblea delle Nazioni Unite, in occasione del sessantesimo Anniversario della Liberazione dei campi di concentramento nazisti nel 2005. Il 27 gennaio fu scelto come simbolo, proprio perché in tale giorno, nel 1945, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, e per la prima volta il mondo intero ebbe la possibilità di vedere attraverso i propri occhi, le atrocità che questo immenso genocidio comportò. E’ fondamentale ed un dovere, condividere e “far conoscere” per sensibilizzare le persone a quella che è stata una delle più terribili e imperdonabili azioni della storia umana. Non a caso è stata definita come la più grande tragedia del Novecento.
L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria. Primo Levi
Formalmente in Italia, la Giornata della Memoria, è stata istituita nel 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, di conseguenza l’Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nello stesso giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali e di coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.
Gli articoli 1 e 2 della legge 20 luglio 2000 n. 211 definiscono così le finalità e le celebrazioni del Giorno della Memoria:
«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.»
Nel corso degli anni numerose sono state le rappresentazioni cinematografiche che hanno trattato il delicato argomento. Tra i più importanti che hanno avuto anche alcuni riconoscimenti, ricordiamo: Shindler's List (1993), Il Diario di Anna Frank (1959), Il Pianista (2002), La Vita è Bella (1997), e Storia di una Ladra di Libri (2013), giusto per citarne alcuni tra i più noti.
Altrettanto dicasi per le pubblicazioni, ne ricordiamo alcune: Se questo è un Uomo di Primo Levi, Il Diario di Anna Frank, Il Bambino con il Pigiama a Righe di John Boyne, La Memoria rende Liberi di Enrico Mentana e Liliana Segre.
La memoria delle persecuzioni razziali, delle deportazioni, e delle testimonianze dei sopravvissuti, come Liliana Segre e Piero Terracina, ci ha permesso di delineare, all’interno della nostra società un paradigma di valori universali, da tenere sempre presenti a favore di un mondo che vogliamo quanto più possibile democratico, libero e tollerante.
Articolo a cura di: Gisella Carullo