Il crowdfunding nel settore musicale
Introduzione al Crowdfunding: caratteristiche e tipologie del metodo di finanziamento collettivo più diffuso al mondo.
L’industria musicale ha conosciuto negli ultimi anni un nuovo protagonista che prende il nome di “Crowdfunding”: si tratta di un metodo di finanziamento collettivo basato sulla ripartizione del rischio d’impresa tra gli utenti che decidono di sostenere a proprie spese un progetto di qualsivoglia natura come un album musicale o un corto cinematografico, diventandone quindi investitori.
Esempi virtuosi di questo metodo possono identificarsi sia in Wikipedia che in Linux, i quali si avvalgono dei contributi e delle idee di sostenitori provenienti da tutti il mondo. Più in particolare, oggi le categorie crowdfunding esistenti sono: il Reward Based, basato su un modello di ricompensa da destinare all’”investor” come corrispettivo commisurato alla somma di denaro stanziata per il progett; l’Equity Based, basato su un sistema tipicamente imprenditoriale dove l’utente partecipa alla costituzione del capitale sociale di un’azienda con lo scopo di partecipare alla distribuzione degli eventuali ricavi ottenuti attraverso il progetto; il Social Lending, cioè un prestito temporaneo successivamente rimborsabile dal beneficiarie il Donation Based, basato su libere donazioni in parte versati ad enti con scopo solidaristico.La piattaforma Crowdfunding di punta è “Kickstarter”, il quale conta ad oggi più di 80.000 progetti realizzati nelle più svariate categorie (film, musica, moda ecc.) e un totale di circa 1.6 miliardi di dollari offerti da 8.1 milioni di investitori.Il sistema di finanziamento in collettivo è arrivato anche in Italia attraverso“Produzioni dal Basso”: basata sulle modalità di Reward Based e Donation Based, la piattaforma sta registrando un’espansione notevole soprattutto in quest’ultimo anno, considerando il contraccolpo economico che molte band hanno subito a causa della pandemia che tutti noi stiamo vivendo.

Non meno importante è il fatto chei siti Crowdfunding non conservano alcun diritto sulla proprietà intellettuale dei progetti in quanto, come specificato in apertura, il rischio (normalmente sopportato da un'unica entità) è spalmato tra migliaia di persone. Inoltre, finché un progetto non raggiunge l’obiettivo prestabilito, non vi sono affatto costi, quindi perdite (né profitti di alcun tipo); infatti i potenziali investitori non devono nemmeno dare fisicamente i soldi come garanzia di pagamento, che vengono invece prelevati (dalla piattaforma) solo al termine della campagna conclusasi con il successo. Nel Crowdfunding esistono perciò soltanto investimenti sicuri perché una volta dati i soldi, la ricompensa attesa è garantita: il disco, l’autografo, la partecipazione all’evento, la t-shirt, qualsiasi sia il benefit in palio, questo viene dispensato secondo i termini pattuiti. L’unico rischio di questo sistema è che il risultato finale, per esempio un album musicale, non ripaghi le aspettative di chi ha finanziato il progetto, ma è anche vero che si tratta di un’incognita che si presenta anche quando si compra un disco di un artista già famoso. A questo si aggiunge che la buona riuscita del progetto non dipenderà da alcuna forma di intermediazione delle case discografiche lasciando agli utenti e all’artista la possibilità di scegliere in maniera più libera ed economicamente più vantaggiosa.
Per quanto riguarda l’Italia l’argomento è trattato nel patto di sanremo del marzo 2005. Un accordo portato avanti dal governo italiano e firmato da 46industrie operanti nel settore multimediale. Il patto fissa le linee guida per l’adozione di codici di condotta e azione per la diffusione dei contenuti digitali nell’era di internet ed è un documento unico nel suo genere in tutta Europa. L’accordo «mira a creare un ambiente digitale “sicuro” che incoraggi i titolari dei contenuti a metterli a disposizione sulle reti telematiche creando così un punto di confronto per la cultura online [...]. La collaborazione tra quanti sono impegnati nella diffusione si basa sulla sfida di riuscire ad affermare un modello legale di fruizione dei contenuti [...]>>
Si può intuire come il Crowdfunding nella nostra epoca sta ricoprendo il ruolo di protagonista assoluto, in particolare nel settore musicale, all’interno del quale molte realtà spesso muoiono dopo poco tempo a causa delle spese ingenti che il mercato in questione comporta.Per gli artisti emergenti quindi il Crowdfunding può costituire l’alternativa più idonea perfinanziare i propri progetti in piena autonomia slegandosi da logiche economiche e contrattuali nocive per un’arte che nasce libera e così deve crescere.
Articolo a cura di: Giuseppe Mafrica