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Eurovision 2021: il rock italiano come rivelazione, evoluzione e rivoluzione

Il 2021 dal punto di vista musicale ha soddisfatto molto gli ascoltatori, ma probabilmente nessuno si sarebbe aspettato di vedere l’Italia vittoriosa all’Eurovision Song Contest. Dopo 31 anni, infatti, il nostro Paese è riuscito a farsi notare a livello internazionale grazie alla band vincitrice dell’ultima edizione di Sanremo, i “Maneskin”. La loro canzone, “Zitti e buoni” è entrata nelle Top Hits di quasi tutti gli Stati Europei, ed ha riscosso un grande successo soprattutto all’Est, in Ungheria per esempio, ma anche in Austria e negli Emirati Arabi Uniti. Oltre ad essere entrato nella Top 20 dei brani ascoltati nel Regno Unito, il singolo vincitore si è guadagnato anche la ventiseiesima posizione nella Billboard 200, portando così il gruppo nella Top 30 della classifica dei singoli americana. Ma non è tutto, il brano ha superato diversi record tra cui il numero di ascolti in ventiquattro ore – con un totale di quasi 4 milioni di stream – ed è stato anche il primo singolo italiano in assoluto ad entrare nella Top 10 Global di Spotify, stabilendosi al nono posto. Secondo un articolo di Rolling Stone, inoltre, la band italiana ha raggiunto un traguardo davvero notevole: con soli due album è riuscita a raggiungere su Spotify gli stessi numeri di alcuni big inglesi e americani, come i Muse e i Pearl Jam. L’articolo sottolinea come, nonostante i numeri siano ancora molto distanti da grandi gruppi come i Green Day o i Metallica, quello raggiunto è comunque un enorme risultato considerando che si tratta di una band italiana.



Quello che i quattro giovanissimi possono vantare, al di là dei grandi numeri fatti, sono i numerosi apprezzamenti ricevuti da molti membri importanti della scena musicale internazionale, dai Wolf Alice a Simon Le Bon dei Duran Duran, fino a Miley Cyrus. I complimenti sono arrivati anche da Cristina Scabbia, cantante della band Lacuna Coil – rinomata più all’estero che all’interno dei confini nazionali per lo stile a cavallo tra il gothic e l’alternative metal – la quale però ha anche espresso una critica. Quest’ultima non è riferita agli artisti stessi quanto piuttosto ai loro ascoltatori e sostenitori e si basa su un’espressione recitata spesso di recente, ovvero “rock ‘n’ roll never dies”. All’artista, infatti, viene spontaneo chiedere ai fan dove fosse tutto questo sostegno e apprezzamento al rock e al metal qualche anno fa, quando, a suo dire, gli stessi che ora osannano i Maneskin si lamentavano delle troppe chitarre distorte. Che sia vero o meno, si deve ammettere che il gruppo è riuscito a catturare una grande fetta di pubblico, probabilmente la più grande che una rock band italiana abbia mai avuto nel nostro Paese.



Ma la vera grande polemica che si è scatenata dopo la vittoria all’Eurovision riguarda l’accusa, lanciata dalla Francia, riguardo il presunto uso di cocaina del cantante dei Maneskin Damiano. Questi ha subito voluto chiarire il malinteso e dopo aver prontamente affermato la sua avversione contro il consumo di sostanze stupefacenti si è volontariamente sottoposto ad un esame antidroga che è risultato negativo. A molti può sembrare un gesto semplice e trasparente, ma ciò che forse non hanno colto è il messaggio che è passato sottile e silenzioso dietro questa dichiarazione. Immaginate di vedere una band rock che si esibisce con abiti eccentrici, tacchi e smalto, poi immaginate che sia composta da ragazzi giovani, che vogliono godersi i loro vent’anni, ed ora immaginate che invece di “sesso, droga e rock ‘n’ roll” il frontman dica “non faccio uso di droghe, ragazzi per favore non dite queste cose”. Tutto questo è nuovo, va completamente fuori dagli schemi prestabiliti, fuori dagli stereotipi che sono stati e continuano a venire “incollati addosso” ai vari generi musicali: questa non è solo musica, questa è la vera rivoluzione ed evoluzione del rock, e l’Italia ne è la protagonista.


Articolo a cura di: Letizia Malison



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