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“Eh no Jack, c’ero prima io”: il primo serial killer della storia

Jack, Jack lo Squartatore, Jack che vive a Londra, che vaga nella notte, che uccide. Lui è su tutte le bocche, lui è quello famoso, lui cosparge i vicoli e le viottole di terrore. È considerato unanimemente il primo serial killer della storia per il fatto di aver compiuto più omicidi, mediamente ravvicinati nel tempo, ma soprattutto, che hanno avuto lo stesso modus operandi. Jack. No, in realtà no, lui è arrivato dopo, ma solo di qualche anno.



Ci troviamo ad Austin, in Texas, siamo tra il 1883 e il 1885 e si verificano otto omicidi, eseguiti brutalmente, ai danni di donne della servitù, cuoche e domestiche, tutte di colore, tranne due. Nel 1884 si rinviene il corpo di Molly Smith, di soli venticinque anni, morta per un colpo d’ascia alla testa dopo essere stata stuprata e abbandonata in un lago di sangue nel giardino. L’assalitore lascia un’impronta della mano sulla porta dell’abitazione della ragazza. Fino alla fine del 1884, sembra che questo evento tragico sia stato un caso a sé, che non ha avuto alcuna risoluzione. Nessuno ha visto quell’uomo e i cani della polizia vengono ingannati dall’odore del sangue, per poter riconoscere quello dell’uomo.

Uomo, questa è l’unica certezza sull’assassino. Una forza così può appartenere solo a un uomo. Nel 1885 accade che sette donne della servitù si lamentano di rumori molesti nella notte, parlano di qualcuno che vuole entrare nelle loro stanze; e insieme a queste, due ragazze svedesi, di nome Clara Strand e Christine Martenson, sono assalite e ferite da un misterioso avventore.


Nel maggio del 1885, la furia si scatena nuovamente. Eliza Shelley viene uccisa il 6 maggio con un colpo contundente al cranio; Irine Cross, invece, sopravvive momentaneamente all’assalto, avvenuto il 22 maggio. L’assassino questa volta pare voglia asportare lo scalpo, ma non vi riesce e la donna muore poco dopo per dissanguamento. Il 30 agosto 1885, Mary Ramey, di undici anni, e sua madre Rebecca, vengono assalite. La madre rimane gravemente ferita; ma la sorte più spregevole tocca a Mary, che viene uccisa con un corpo contundente infilato nell’orecchio, e violentata ormai in fin di vita. Il copione si ripete allo stesso modo per Gracie Vance, Orange Washington, Susanne Hancock ed Eula Philipps. Poi, di colpo, all’indomani del 1886, tutto si ferma.


Niente. Non si sa niente di niente su quest’uomo, tranne che sulla scena del delitto è solito lasciare l’impronta del piede, immersa nel sangue: ha un carattere particolare quest’impronta, manca di un dito. L’assassino è soprannominato il “Massacratore delle serve”, in inglese “Servant Girl Annihilator”, oppure “Austin Axe Murderer”, l’assassino di Austin con l’ascia.



I primi sospetti ricadono su Moris, cuoco malese un po’ sgraziato, accusato in precedenza di molestie, e che entra subito nel mirino degli inquirenti. Le prove a suo carico sono nulle, si difende molto bene e la polizia non riesce a sapere molto da lui. Un fatto molto strano è che Moris, forse per la pressione rivoltagli, decide di traferirsi a Londra nel 1886, anno in cui i crimini cessano, e proprio a Londra inizia di lì a poco l’operato di Jack lo Squartatore. Moris, tra l’altro, finirà tra i sospettati della polizia londinese.


L’ultimo sospetto è rivolto verso Nathan Elgin. Ubriaco, un giorno, picchia brutalmente una ragazza in un saloon e viene poi portato in caserma, dove si scopre che costui ha un dito del piede mozzato.


Di certo è molto meno famoso di Jack, ma senza dubbio è il suo precursore, il primo serial killer della storia. Un altro volto della medaglia è quello che Austin e Londra siano collegate da questa persona, il massacratore e Jack siano lo stesso mostro, anche visto il modus operandi dei due che è molto simile. Ma cari lettori… la storia, talvolta, non riesce a dare una risposta definitiva, soprattutto se gli elementi della sua ricerca sono labili. La verità sfugge e le identità si appannano.


Articolo a cura di: Marco Mariani



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