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Divieto di tatuaggi ai calciatori cinesi: un nuovo 1984?

La Cina ha vietato ai suoi calciatori della Nazionale i tatuaggi. La novità rispetto alle disposizioni precedenti è che non basterà coprirli. Aumenta la pressione esercitata dal Governo sui propri cittadini.



Basta videogiochi online, basta musica e basta anche ai tatuaggi. La notizia riportata dai media italiani è recepita come assurda e lontana persino dall’immaginario collettivo. Eppure, è tutto vero. La moralità cinese, il culto dell’autoctono sono per la Cina sostitutivi della religione, nonché un modo per guadagnare un’autonomia rispetto alle influenze straniere. In un mondo globalizzato è impossibile annientare il flusso di dati e di tendenze culturali, per cui, anche i giovani cinesi, risultano condizionati. Il regime ha ritenuto opportuno intervenire sui bersagli di tali flussi per contrastare l’occidentalismo dilagante. Mi perdonerete l’azzardo, ma il tutto ha molto a che vedere con il culto del corpo in epoca fascista e con i tentativi di controllo capillare del tempo libero (si veda ad esempio il dopolavoro).


In Occidente, il calcio è ancora molto ancorato al mondo dell’intrattenimento e dell’economia, ma in Cina, che non ha mai eccelso in tale ambito, sembra sia riqualificato in una chiave identitaria e di affermazione culturale. La Nazionale Cinese, intrattenendo i propri spettatori, non può comunicare in primis a sé stessa e poi agli altri Paesi, una contaminazione dal tanto odiato Occidente. Già nel 2019 era stato vietato alle calciatrici di portare i capelli tinti. La supervisione dei modelli di riferimento e di influssi culturali non conosce altro colore se non quello del Socialismo.

Anni fa, dei giovani calciatori cinesi erano stati portati in campi militari per “esercitazioni del pensiero”. Un quadro dispotico e distopico inimmaginabile da Orwell in persona.


C’è da aggiungere che i tatuaggi in Cina erano e sono molto utilizzati dai criminali, motivo per cui il Regime pensa possano indurre comportamenti devianti.

Zhan Linpeng, uno dei migliori difensori del campionato cinese, è tra gli interessati dalla disposizione poiché possiede numerosi tatuaggi anche in zone molto esposte (il collo, ad esempio). Fino ad ora il calciatore ha disputato l’ultima partita di qualificazione al Mondiale 2022 nel mese di novembre, ma la curiosità ci porta al prossimo impegno contro la nazionale Giapponese il 27 Gennaio 2022. Culturalmente parlando, i giapponesi sono acerrimi nemici. La Nazionale Cinese rinuncerà ad uno dei suoi migliori calciatori diminuendo così le possibilità di successo contro la compagine nipponica? O Linpeng rientrerà tra le vaghe “circostanze speciali” contemplate dalla norma? Nel caso in cui valga quest’ultima ipotesi si deve immaginare una vistosa copertura dei tatuaggi, che certamente ridesterà nuovamente scalpore.


La sensazione, diciamo così, a pelle, è che questo non sarà un evento isolato. Tenetevi pronti per un nuovo capitolo…


Articolo a cura di: Mattia Vitale




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