“Di tutte le ricchezze”, qual è la più importante?
Martin è un uomo solitario, docente di lettere in pensione, profondo conoscitore delle opere di Catena, poeta morto suicida. Insieme al suo cane, Ombra, vive come un eremita in mezzo ai libri, alla scrittura e alle sue disperati doti culinarie.

«La mia solitudine è dignitosa, la affronto a testa alta, ma se la guardo in faccia mi deride, mi ferisce, fa ritornare tutte le solitudini del passato. È così: ogni solitudine contiene tutte le solitudini vissute».
La sua esistenza serena e selvaggia viene sconvolta dall’arrivo dei nuovi vicini, due topi di città, armati di SUV. Michelle, lei, gli ricorda il suo primo amore, Aldo, lui, pittore stressato, ribattezzato il Torvo.
Lei aspira al successo, è una ballerina di seconda fila e aspetta la sua grande occasione; lui, invece, è un gallerista e pittore in perenne crisi con sé stesso, che lotta per mantenere il successo e il prezzo che questo comporta. I due hanno deciso di fuggire dalla città per poter apprezzare la solitudine e il riposo.
LEGGI IL LIBRO CLICCANDO QUI, IN QUESTO MODO SOSTERRAI LA RIVISTA!
L’incontro tra Michelle e Martin è uno scontro tra due anime rotte, spezzate. Rimettere insieme i cocci non è mai stato così romantico. Michelle è la ventata d’aria che Martin non ricordava di aspettare da un po’, la sua Nasten’ka (da Le notti bianche di Dostoevskji) entrambi faranno pace con il loro passato per andare avanti.
Affrontare con maturità i propri fallimenti e ricominciare. Un inno alla vita e all’amore: di tutte le ricchezze, questo conta di più.
Importante è l’elemento animale, inserito da Stefano Benni, l’autore, attraverso Ombra. Il suo fedele cane deve seguire un attento dodecagono del buon cane, tra una scorrazzata e l’altra, e dividere il suo amico con altri animali del bosco, come la volpe o il lupo. La natura, silenziosa e incontrastata, fa da sfondo. Quella vita di campagna che cresce guardando da lontano la città, a volte invidiandola e a volte facendosene beffe.
“Di tutte le ricchezze” è un romanzo che stupisce, sa far ridere e commuovere, inaspettatamente. Un libro consigliato a chi sente il bisogno di dare una scossa alle proprie emozioni, tra una poesia del Catena e una nuova ricetta di cucina del buon Martin (come il Vitello alla Ricordati-di-me). Chi si sente di gesso in una vita gelata, ha solo bisogno di Benni, per ridere di sé.
Articolo a cura di: Serena Votano