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Cos’è la carie? Come conoscerla e combatterla da vincenti

La carie dentale è probabilmente la patologia orale di cui sentiamo parlare maggiormente. Tutti (o quasi) conosciamo qualcuno che ha avuto questo problema o lo abbiamo vissuto in prima persona sulla nostra pelle, o meglio, sulla nostra bocca. Infatti, secondo alcuni dati, circa il 90% della popolazione mondiale ne soffre.


Ma esattamente cos’è questa “carie”? Come si forma e perché?



Innanzitutto, è necessario spiegare che le superfici del dente in cui le carie si sviluppano maggiormente sono 3.

  • Parte occlusale: ovvero la superficie dedicata alla masticazione. Questa zona, soprattutto nei bambini o in chi non presta particolare attenzione alla pulizia dei denti, è molto sensibile allo sviluppo delle carie. Queste si insinuano in tutti quei solchi difficili da pulire bene.

  • Spazio interdentale: è lo spazio tra i denti che tramite l’uso del semplice spazzolino non può essere raggiunto. Serve infatti l’ausilio di filo interdentale e scovolino.

  • Radici esposte: è la parte della radice, ovvero la parte “nascosta” sotto la gengiva, che permette l’ancoraggio del dente all’osso, che in seguito ad una recessione gengivale, cioè un abbassamento della gengiva verso l’osso viene appunto scoperta ed esposta, essendo cosi soggetta alla formazione delle carie. In questa parte infatti non si dispone della protezione dello smalto e la placca attacca più facilmente i tessuti.

La carie non è altro che una infezione dentale, a decorso lento, dovuta all’azione di alcuni microorganismi presenti all’interno del cavo orale. Nei primi stadi, a livello dello smalto, è asintomatica. Ma col progredire della patologia si arriva a delle complicanze, quali, mal di denti, alitosi ed ipersensibilità.

Se non viene trattata precocemente, questa può sviluppare pulpiti, ascessi, piorrea o anche granulomi e cisti dentarie.

Questa patologia è l’unica che riesce a rammollire lo smalto, un tessuto durissimo, composto per il 96% da calcio e per il 4% da sostanze organiche che protegge e riveste la corona dentale (la parte visibile del dente). Solo successivamente infatti, questi tessuti verranno distrutti.


Il processo carioso, di solito, viene diviso in 4 fasi:

  1. Stadio I: lo smalto viene demineralizzato, la superficie presenta delle macchie color bianco gesso e se in questa fase la carie viene trascurata, si passa velocemente allo step successivo.

  2. Stadio II: fase di fermentazione degli zuccheri, che iniziano a facilitare la moltiplicazione dei batteri, perforando lo smalto fino ad arrivare alla dentina.

  3. Stadio III: viene intaccata la dentina e si arriva alla polpa, parte riccamente vascolarizzata e innervata che porta ai classici sintomi di dolore e sensibilità

  4. Stadio VI: a questo stadio la carie si addentra sempre più nei tessuti dentali e può sviluppare patologie più serie, quali cisti, granulomi e infezioni, come già citato.

Quali sono le cause che portano alla formazione di questa patologia?

Solitamente sono da attribuire a processi multifattoriali, quali, deposito di placca, cattiva igiene orale, alimentazione scorretta, tabagismo, ma anche la forma e la struttura dentale possono contribuire alla loro formazione. Lo zucchero, o i dolci, sono incriminati di essere una causa dello sviluppo delle carie. Ma non è cosi, non esiste infatti un unico colpevole! Deve essere mangiato tutto, nelle giuste quantità e l’igiene orale, sotto questo punto di vista, gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento di una buona salute orale.


La carie non va incontro ad una guarigione automa, i tessuti infatti non presentano questa abilità. Essa deve essere trattata da uno specialista tramite otturazione o, nei casi più seri, devitalizzazione.

In conclusione, anche in questo caso, la migliore arma per sconfiggere le carie, è sicuramente una buona prevenzione.


Articolo a cura di: Maria Chiara Pistritto



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