Com’è profondo il ricordo
Com’è profondo il mare? A questo interrogativo ci ha già pensato il cantautore e polistrumentista Lucio Dalla nel 1977, ma potremmo chiederci com’è profondo il suo ricordo, la memoria di Lucio?

A 10 anni da quell’1° marzo la mancanza del cantautore si fa sentire: ben due settimane prima dell’anniversario della scomparsa il critico A. O Scott ha pubblicato sul New York Times la sua recensione “La voce d’Italia per quattro decenni” del documentario sul cantautore italiano di Pietro Marcello. Secondo Scott, questo film-saggio su Lucio Dalla è incentrato sulla personalità e sul lavoro del personaggio piuttosto che sull’aspetto cronologico, definendolo “Un tributo dunque e un invito ad ulteriori ricerche”. Più incentrato sulla biografia, il 1° marzo sarà disponibile nelle librerie il volume “Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare” del giornalista musicale Massimo Poggini per Rizzoli Bur: testimonianze, fotografie e aneddoti svelano Lucio ed i significati delle sue canzoni più memorabili.
Dal 4 marzo al 17 luglio il Museo Civico Archeologico di Bologna ospiterà la mostra fotografica “Anche se il tempo passa”, organizzata dalla Fondazione Lucio Dalla. Nella conferenza stampa di presentazione il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha spiegato: “A 10 anni dalla sua scomparsa vogliamo celebrare uno dei più grandi artisti italiani e della nostra città con questo evento di portata nazionale” e aggiunge “Lucio Dalla è patrimonio nazionale e non solo un grade personaggio che ha fatto la storia della nostra città”. Saranno esposte in dieci sezioni testimonianze inedite, la sua pagella di scuola, il suo clarinetto e una sezione incentrata sul suo rapporto con Bologna; grazie alla concessione dell’archivio delle teche Rai sarà inoltre possibile fruire di materiale video.
Alessandro Nicosia – il curatore della kermesse – afferma di aver trovato emozionanti i racconti degli amici e dei familiari, soprattutto l’incontro con Aldo Fabrizi quando Dalla era ancora un bambino, quando si esibiva cantando in inglese durante le estati passate a Manfredonia con la mamma. Secondo Nicosia “Con questa mostra sarà possibile rivivere emozioni e ricordi e scoprire aspetti inediti di Lucio, che tanto ha amato questa città quanto è fortemente ricambiato dai bolognesi. Ne sono prova, a distanza di dieci anni, le continue dimostrazioni di affetto e di riconoscimento della città e dall’Italia tutta, per un autore che ha rappresentato una delle più alte espressioni popolari della nostra cultura”.
Il sindaco Lepore, a proposito delle attuali restrizioni della pandemia, spera in un ritorno alla normalità: “Speriamo e immaginiamo che dopo il 31 marzo siano in tanti a tornare a Bologna per una gita e per visitare monumenti, luoghi e mostre come questa. Speriamo che anche grazie agli eventi dedicati ai grandi come lui, Pasolini e Roversi, si torni alla normalità”. Questa esposizione – che passerà anche per Roma, Milano e Napoli – è solo il primo appunto di una serie di iniziative che proseguiranno anche nel 2023, quando Lucio avrebbe compiuto 80 anni.
Lucio Dalla diceva: “Io sono incoerente. Mi piace moltissimo esserlo e mi piacciono le persone che lo sono. Vivo nell'attesa quotidiana di cambiamenti. L'incontro di domani, se ci sarà, la scoperta di un posto nuovo, l'incerto di un'ora prossima: questo è il mio mondo”; a distanza di dieci anni si tenta di far rivivere il mondo di Lucio Dalla, la sua Piazza Grande.
Articolo a cura di: Claudia Crescenzi