Città popolose ed eco-friendly: si può?
Che le si voglia chiamare eco-friendly, sostenibili o green poco cambia. Sono città amiche dell’ambiente, con grandi spazi verdi in mezzo a palazzi e grattacieli e parchi ben tenuti in cui è possibile ritagliarsi un momento di tranquillità mentre fuori la routine dei concittadini galoppa.

Ma basta solo questo per dare l’appellativo di ‘verde’ a una città? Assolutamente no. Spesso si tratta di singoli quartieri, ma sembra di vivere su un altro pianeta: qui è tutto più efficace e lo spirito ecologicodegli abitanti si tocca con mano. Non si vede un solo pezzo di plastica per terra, le emissioni di Co2 causate da mezzi e attività antropiche rasentano lo zero e la tecnologia fa parte più che mai della quotidianità delle persone. Il sistema su cui si basa un modello ecologico di questo tipo è infatti l’IoT, acronimo di internet of things, che consente di analizzare dati riguardo l’inquinamento di aria e acqua in tempo reale e di ottimizzarne i consumi, favorendo lo sviluppo sostenibile. Ma in queste città ci sono anche coperture verdi per i tetti, molti alberi e impiantifotovoltaici. I mezzi pubblici sono ecologici e i taxi elettrici, servizi a cui si ricorre spesso per evitare traffico, anche perché c’è una grande vocazione per l’utilizzo delle bici e la circolazione dei mezzi che consumano combustibili fossili è limitata. Si presta grande attenzione al riciclo dei rifiuti: la raccolta avviene in cassonetti intelligenti videosorvegliati talvolta dotati di pannelli fotovoltaici. Con la raccolta differenziata è possibile ridurre gli sprechi, ma anche i costi di smaltimento e ovviamente l’inquinamento ambientale. Un ottimo inizio per diventare città green è la riduzione dell’urbanizzazione mediante il riadattamento degli edifici vecchi per ospitare nuove attività. I terreni incolti, infine, vengono utilizzati per creare ortisociali. In una città green si sfruttano completamente le risorse; minimizzando gli sprechi e favorendo la collaborazione tra i membri delle comunità; e si fa largo uso della tecnologia digitale.
Ma le nostre città sono grandi, popolate da migliaia o milioni di persone, e nel 2030 il 70% delle persone vivrà nelle città, è possibile sposare tutto ciò con una vita green? Ci sono esempi di città molto popolose e sostenibili. Il 2021 è appena finito e le città più verdi sono state Trento, per quanto riguarda l’Italia, e nel resto d’Europa Copenhagen, Tallin, Amsterdam, Reijkiavik e Lahti, in Finlandia. In America spiccano San Francisco e Vancouver, in Sud Africa Città del Capo e in Asia Singapore. Tutte queste città, ad eccezione delle ultime due in Europa, superano i 500.000 abitanti, alcune anche di gran lunga. Copenaghen nel 2014 è stata nominata European Green Capital ed è un ottimo esempio di sostenibilità ambientale. I suoi 638.000 abitanti ogni giorno percorrono più di un milione di chilometri in bicicletta e le sue mete turistiche principali possono essere viste da un bus elettrico. Tallinn, in Estonia, sarà la European Green Capital nel 2023 e pare che voglia impegnarsi, entro il 2050 a produrre zero emissioni. Amsterdam possiede ben 500 km di piste ciclabili e moltissimi cittadini utilizzano la bici per gli spostamenti, mentre Vancouver si è posta l’ambizioso obiettivo di ottenere tutta l’energia che utilizzerà da fonti rinnovabili entro il 2050. È a Città del Capo che si trova l’albergo più sostenibile d’Africa ed è a San Francisco che si consuma la metà dell’acqua rispetto a tutte le altre città americane. Reykjavik è una delle città europee in cui si acquistano più veicoli elettrici e Singapore vanta uno degli aeroporti più grandi e al contempo più sostenibili del mondo e numerosi giardini verticali, detti Supertrees. Ultima della lista ma non per meriti ambientali, è la ‘piccola’ Lathi, città finlandese di 120.000 abitanti. Qui si ricicla il 99% dei rifiuti ed è anche per questo che è stata nominata Capitale Verde del 2021.
Tutte queste città hanno deciso di porsi obiettivi sempre più ambiziosi per il clima e l’ambiente e sono l’esempio di come con l’impegno e la perseveranza dei governi e dei cittadini, si possano raggiungere risultati che fanno la differenza per il nostro pianeta.
Articolo a cura di: Mariangela Pirari