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Cinque curiosità su “Il signore degli anelli”

Quando si parla de “Il signore degli anelli”, probabilmente si parla di una delle più grandi opere fantasy e di avventura mai scaturite dalla mente di un uomo, J.R.R. Tolkien, una storia affascinante ambientata in un luogo immaginario e particolare, la “Terra di mezzo”, che ha letteralmente stregato intere generazioni di lettori prima, e di telespettatori dopo, grazie alla straordinaria trasposizione cinematografica dell’opera a cura del regista Peter Jackson.



  • Tolkien, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, era un professore di filologia e quindi molte volte doveva correggere i compiti dei suoi allievi. Un giorno, mentre correggeva il compito di un allievo, che aveva lasciato una pagina in bianco, piuttosto che biasimare la pigrizia dell’allievo, scrisse una frase che la sua mente aveva prodotto in maniera del tutto spontanea, una frase a cui mai aveva pensato e dalla quale si svilupperà la colossale opera del signore degli anelli, questa frase era: “e in un buco viveva uno hobbit”. È stato come se all’improvviso gli fosse venuta un’illuminazione, come se fosse già deciso che Tolkien avrebbe dovuto scrivere qualcosa di così epico;


  • Chi ha letto i suoi libri, sa perfettamente quanto Tolkien sia appassionato di lingue, in effetti era un grande studioso di lingue antiche e amava combinarle in modo fantasioso. Ne “Il signore degli anelli” questa “ossessione” per le lingue antiche è molto accentuata, basti ricordare la lingua degli elfi, dei nani, degli Ent e, per stessa ammissione dei personaggi che appartenevano ad ognuno di questi popoli, ogni popolo aveva molteplici lingue antiche ormai sconosciute. Tolkien stesso ha affermato che sia “Lo hobbit” che “Il signore degli anelli” sono stati scritti per dar vita alle lingue da lui create.


  • Un’altra cosa che salta subito all’occhio, e che successivamente è stata confermata dallo stesso autore, è la mancanza assoluta di qualsiasi forma di divinità, qualsiasi forma di religione o culto e ciò perché Tolkien era cristiano. Infatti, “Il signore degli anelli” nella sua visione era un’opera religiosa e cattolica, quindi non era assolutamente il caso, a suo avviso, di inserire elementi di culto che inevitabilmente sarebbero stati associati a culti pagani.



  • Altra cosa che non tutti sanno è il fatto che i Beatles proposero una trasposizione cinematografica dell’opera, essendone grandi appassionati. George Harrison avrebbe dovuto interpretare Gandalf, Paul McCartney e Ringo Starr sarebbero stati rispettivamente Frodo e Sam, mentre John Lennon avrebbe vestito i panni di Gollum. Il progetto fu bloccato dallo stesso Tolkien, il quale non apprezzava per nulla il gruppo che ha rivoluzionato la musica contemporanea. Mentre Kubrick, che era stato chiamato per il ruolo di regista, dichiarò candidamente di non aver letto il libro e che il progetto fosse impossibile da realizzarsi data l’immensità dell’opera. Suggerì però di provare a contattare un regista italiano per l’idea: Michelangelo Antonioni;


  • Dal 25 marzo 2003 è stato istituito il Tolkien Reading Day. In questa giornata speciale che coincide con il giorno della caduta di Sauron e la conclusione della “Guerra dell’Anello”, date ben specificate nel libro, in tutto il mondo si organizzano eventi, reading, manifestazioni per celebrare l’autore de Il Signore degli Anelli e la sua opera divenuta ormai leggenda.


Articolo a cura di: Antonino Cuppari



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