Cina: le nuove regole antitrust per le piattaforme online
Cosa sono le regole antitrust? La legislazione antitrust è quel complesso di norme che limita la concentrazione del potere nelle mani dei giganti dell’economia.

L’obiettivo è impedire lo sfruttamento abusivo da parte di una o più imprese che dominano sul mercato o su una parte di esso. Per agevolare il divieto, è stato previsto un sistema di armonizzazione, volto a definire un contesto di maggiore omogeneità normativa tra Stati. L’armonizzazione della legislazione antitrust, a livello mondiale, è stata sollecitata da numerosi Paesi industrializzati, al fine di promuovere lo sviluppo di una corretta concorrenza globale.
Negli ultimi mesi, protagonista di questa particolare strategia è stata la Cina, che ha aumentato la pressione sui giganti della tecnologia, emanando nuove regole antitrust per impedire loro il monopolio nel campo.
In questo caso, sono state previste delle linee guida che hanno come oggetto le piattaforme online, introducendo delle importanti limitazioni per quelle potenze tecnologiche che vorrebbero avere il dominio. Queste regole determinano un disegno di legge anti-monopolistico e pretendono di esercitare una forte pressione sui principali servizi Internet del Paese. La Cina ha abbozzato le nuove regole antitrust per le piattaforme online lo scorso 20 gennaio per poi approvarle il 19 febbraio.
Mentre l’UE e gli USA ragionano su come arginare il potere delle Big tech, in Oriente si pensa a come agire attraverso una normativa finalizzata ad ostacolare comportamenti monopolistici da parte delle piattaforme Internet. Per contrastare le potenze tecnologiche, Pechino ha introdotto le direttive per siti e- commerce e servizi di pagamento, tra questi i siti di e- commerce dei mercati online Taobao e Tmall di Alibaba Group.
Ritroviamo, da un lato, la legge che impone alle piattaforme di pagamenti dell’e- commerce di disfarsi entro l’anno dei prodotti finanziari, dall’altro, la direttiva che impone i conferimenti dei dati dei clienti a tutte le istituzioni facendoli confluire nei database esistenti. Riguardo all’ e- commerce, la nuova normativa intende evitare pratiche come il “choose one between two” (scegliere uno dei due), secondo cui un marketplace impedisce ad un brand di vendere su più di una piattaforma, garantendo l’esclusiva.
Ma perchè nascono le nuove regole? Anzitutto, per la richiesta della commissione cinese sulla stabilità finanziaria, che ha chiesto di migliorare i meccanismi della regolazione dei mercati per proteggere la concorrenza leale. Pechino, fino a poco tempo fa, aveva evitato di interferire pesantemente sui comportamenti all’interno dell’industria hi-tech per favorire la crescita dei colossi in grado di competere con i giganti americani.
Adesso, però, la Cina, per fronteggiare le pesanti sanzioni imposte da Trump, sta rafforzando la propria tecnologia interna per essere più indipendente dagli acquisti di tecnologia americana e, pertanto, Pechino punta sulla limitazione del potere delle grandi potenze digitali per fare emerge nuovi “competitor”. L’intento è dare slancio, quindi, all’innovazione, aumentando l’indipendenza tecnologica. Difatti, si può dire che adesso la concorrenza in Cina non sia più con gli Stati Uniti, bensì sul mercato interno.
Oltre tutto ciò, per Pechino, le nuove linee guida serviranno soprattutto alle agenzie di controllo antitrust per unificare gli standard e la trasparenza di attuazione della legge, consentendo ad ognuno di conoscere meglio la legge sull’antitrust.
Articolo a cura di: Marica Cuppari