Che ci importa di Joe Biden?
Aggiornamento: 24 nov 2020
Ci sono voluti quattro giorni di scrutini per individuare un vincitore ma, alla fine, Joe Biden, che è president-elect degli Stati Uniti, ha trionfato alle elezioni insieme a Kamala Harris, prima donna e prima persona non bianca a diventare vice president-elect.

L’attenzione di tutto il mondo, negli ultimi giorni, era rivolta ad occidente; l’election day americano ha raccolto l’interesse non solo dei cittadini americani, ma anche di noi altri che abbiamo seguito con attenzione il conteggio dei voti in attesa di un esito.
Ma che ci importa delle elezioni presidenziali americane?
Il presidente degli Stati Uniti d’America è da sempre una delle persone più influenti al mondo. Detiene il pieno controllo della politica estera statunitense, ha il potere di negoziare e stipulare trattati internazionali, quindi è lui a decidere quale linea diplomatica tenere con gli altri stati; una cosa non da poco, considerando che comanda anche – quelle che vengono definite – le forze armate più potenti al mondo. Non solo. Il presidente americano è capo dello Stato che incide di più nella ricchezza globale: secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale, il 24% del PIL globale (misura del valore di beni e servizi prodotti dalle attività umane) è generato dagli Stati Uniti e rappresenta il contributo più alto. Almeno un terzo del PIL mondiale arriva da paesi, oltre gli Stati Uniti, che legano la loro valuta al dollaro statunitense (USD). Fondamentalmente, il dollaro è la valuta più forte e sicura al mondo: è la più negoziata a livello globale e la principale valuta di riserva al mondo, tanto da rappresentare circa il 63% delle riserve in valuta estera detenute dalla banche centrali (dato che arriva dalle ultime analisi della Banca dei Regolamenti Internazionali).
Altro aspetto da considerare è che il presidente degli Stati Uniti ha voce in capitolo anche nei rapporti commerciali con gli altri paesi; basti pensare alla guerra commerciale Usa-Cina, iniziata nel 2018 dopo che il presidente Donald Trump ha deciso di imporre forti dazi doganali sui prodotti di importazione cinesi. Questa trade war ha rallentato la crescita economica mondiale, con conseguenze negative sulle economie più deboli, fra cui l’Italia che deve molto della sua ricchezza alle esportazioni. Restando sul piano economico, gli USA sono il paese più influente anche nei mercati finanziari. La Borsa Americana è la numero uno al mondo per capitalizzazione (indice di importanza dato dal valore complessivo delle azioni in circolazione) ma anche per numero di società quotate e volume di scambi effettuati. Per la sua grandezza è in grado di condizionare l’andamento economico di tutti i mercati. I risparmiatori, infatti, sono sempre interessati all’andamento del mercato azionario americano che, come tutti i mercati azionari, è molto sensibile ad eventi politici e sociali di grande portata, comprese le elezioni presidenziali statunitensi.

La vittoria di Joe Biden rappresenterà una svolta anche su temi chiave come la questione climatica. Se, da un lato, Donald Trump ha diminuito le protezioni ambientali con l’uscita degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi, la cancellazione del “Piano per l’Energia Pulita” di Barack Obama, la riduzione dei limiti sull’emissione del metano e l’estensione delle trivellazioni di petrolio e gas, dall’altro Joe Biden promette un’amministrazione diametralmente opposta e soprattutto attenta all’ambiente. Nel suo ambizioso programma per affrontare i cambiamenti climatici troviamo infatti grossi investimenti per una serie di obiettivi, fra cui:
entrare nuovamente nell’Accordo di Parigi per il contrasto ai cambiamenti climatici;
rendere l’economia degli Stati Uniti ad emissione zero entro il 2050;
sostenere la ricerca e lo sviluppo sul clima e sull’energia creando infrastrutture ad impatto-zero;
sostenere le comunità native i cui territori sono sfruttati dalle aziende del fossile e del carbone.
Il presidente-eletto Joe Biden ha promesso una vera e propria clean energy revolution che indubbiamente avrà ricadute sulle maggiori compagnie petrolifere globali. Se gli occhi di tutto il mondo nell’ultimo periodo sono stati puntati a occidente, dunque, un motivo c’è: le elezioni presidenziali americane avranno ripercussioni su tutti. La scelta del nuovo presidente influenzerà non solo la gestione degli Stati Uniti ma avrà inevitabilmente un forte impatto sull’economia e sul benessere dell’intero mondo.
Collaborazione - articolo a cura di Alessia Montanaro di @alessia.politics