Case 3D. La nuova frontiera dell’Architettura
Il mondo dell’edilizia è sempre stato classificato, nell’immaginario comune, come uno dei settori tra i più affezionati ai canoni tradizionali. Tutti abbiamo assistito, almeno una volta e seppur di sfuggita, alla costruzione di un edificio. Quelle grandi aree recintate dove i lavori si susseguono per tempi a volte biblici tra scavi, messa in posa delle fondamenta, innalzamento delle strutture portanti e costruzione dei muri. Operazioni tanto care ai più anziani che le considerano un vero e proprio spettacolo a cui assistere. Oggi però con il progredire della tecnologia 3D potrebbe aprirsi una nuova fase del settore edilizio che porterebbe ad una vera e propria rivoluzione in termini di costi, tempi e metodi di costruzione.

Sebbene la stampa 3D sia arrivata al grande pubblico soltanto nell’ultimo decennio grazie alla commercializzazione di stampanti di piccole dimensioni ed economicamente accessibili ai portafogli degli appassionati, si tratta di una tecnologia ben più vecchia. La prima stampante di questo tipo fu brevettata nel 1986 da Chuck Hull, ingegnere statunitense, cofondatore e vicepresidente dell’azienda 3D Systems. La stampa 3D rientra all’interno di quelle tecnologie che sono conosciute, nell’ambiente tecnico, come “Additive Manufacturing” ovvero produzione additiva, dove il prodotto finito viene ottenuto attraverso la sovrapposizione di diversi strati di materiale. Oggi sono molteplici le tecniche ed i materiali utilizzati da questi dispositivi per dar vita al prodotto finito. Un punto che tuttavia le accomuna è sicuramente la fase di progettazione, dove il modello viene realizzato in un ambiente virtuale attraverso l’utilizzo di diversi software CAD 3D.
Questo tipo di tecnologia è stata ampiamente utilizzata fino ad oggi in diversi settori come quello biomedico, metallurgico ed industriale. Nell’ultimo periodo, anche grazie alla realizzazione di materiali innovati per usi nel settore edilizio, come ad esempio quello presentato da Italcementi, azienda italiana nel campo delle costruzioni, l’utilizzo della stampa 3D si è esteso alla costruzione di abitazioni singole, edifici ed addirittura interi quartieri.
Ma vediamo alcuni dei progetti più interessanti di questa svolta tecnologica che sono stati svolti in giro per il mondo:
Abitazione singola, Mosca. L’azienda statunitense Apis Cor, con sedi a San Francisco Mosca e Irkutsk, ha realizzato a Stupino, un paese nelle vicinanze di Mosca, una abitazione singola di 37 m2 interamente realizzata in 3D. La stampante in calcestruzzo della società ha impiegato meno di 24 ore per la realizzazione delle parti che sono poi state erette nello stesso giorno (i ritocchi e i lavori di smaltatura sono stati aggiunti in seguito). La stessa stampante è in grado di stampare parti fino a 137 m2. La casa è stata inoltre progettata in modo da resistere ai rigidi inverni della regione.
Edificio destinato ad uffici, Dubai. A Dubai è stato invece costruito l’Office of the Future, il primo edificio interamente stampato in 3D. Per la sua realizzazione è stata impiegata una stampante alta 6 m, lunga 36 m e larga 12 m. Sia la struttura che gli arredamenti interni sono stati stampati per mezzo della tecnologia 3D con una miscela di calcestruzzo e materiali plastici. Ci sono voluti soltanto 17 giorni per stampare tutte le parti che sono poi state assemblate da un team di 8 persone, dimezzando sia i costi di costruzione che di manodopera.
Area residenziale, Nacajuca (Messico). Un quartiere residenziale completamente stampato in 3D è stato realizzato in Messico grazie ad un progetto realizzato in collaborazione dalla società no-profit New ProjectStory, dalla società di costruzione Icon e dalla fondazione messicana Èchale. Le case, in totale 50, sono stare realizzate attraverso la stampante 3D “Vulcan II” e saranno destinate ad ospitare alcune delle famiglie più povere della comunità locale. Le case sono state progettate per poter resistere ad eventuali catastrofi naturali, come terremoti ed inondazioni.
Questi sono solo alcuni dei molti esempi di abitazioni 3D progettati in tutto il mondo. Anche in Europa, paesi come la Germania e l’Olanda hanno già iniziato la costruzione dei primi esemplari. In Italia lo scoglio più difficile da superare è la lunga lista di permessi necessari per avviare la costruzione di questi edifici, ma i tempi sembrano ormai essere maturi.
Non si possono negare i vantaggi economici e costruttivi legati all’utilizzo di questa tecnologia. La rapidità e la flessibilità di costruzione sono dei fattori evidenti, inoltre grazie ad un uso consapevole è possibile risparmiare fino al 50% di materiale totale rispetto ai metodi tradizionali. Alcuni enti di ricerca stanno verificando che ad edificio ultimato si potrebbero avere risparmi di CO2 attorno al 50%. Adesso occorrerà colmare il gap educativo sia dei costruttori che dei clienti in modo da dare agli edifici 3D il posto che gli spetta nella nuova era delle costruzioni.
Articolo a cura di: Giuliano La Gaipa