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Calcio ed economia, un legame sempre più forte

“Mens sana in corpore sano”! Una locuzione presa forse troppo alla lettera da Cristiano Ronaldo che è riuscito, con un semplice gesto, a destare il caos nel mondo del calcio e non solo.



Ricordiamo il recente accaduto che ha avuto come protagonista il grande calciatore mondiale il quale, durante la conferenza stampa che ha preceduto la partita contro l’Ungheria, ha ritenuto opportuno spostare dall’inquadratura delle telecamere le bottiglie di Coca-Cola poste davanti a sé, consigliando a tutti quanti la consumazione di acqua. Un comportamento “salutista” che rispecchia la forte attenzione del calciatore per la cura del corpo e l’importanza di una buona salute. Un gesto apparentemente corretto, se non consideriamo le ricadute dal punto di vista economico. Difatti, la Coca-Cola è sponsor ufficiale del torneo e il gesto di CR7 ha sicuramente causato uno sgarbo significativo alla multinazionale. La stessa, infatti, immediatamente dopo l’accaduto, ha riscontrato un calo delle proprie azioni e delle perdite non indifferenti. Si è trattato, senza dubbio, di uno sbaglio che è costato ben 4 milioni di dollari.

Alle ore 15:00 di quello stesso giorno il titolo Coca-Cola si trovava ad una cifra vicina ai 56,10 dollari per azione. Mezz’ora più tardi, esattamente dopo la fatidica conferenza stampa, le azioni sono crollate a 55,22 dollari. Un drastico calo che ha portato il valore della multinazionale da 242 miliardi di dollari a 238 miliardi. Sicuramente l’azienda statunitense non avrà gradito il gesto del calciatore, dal momento che Coca-Cola è uno storico partner della Uefa e, per di più, da poco anche sponsor della Juventus. Dunque, potrebbero esserci importanti conseguenze dal punto di vista contrattuale.


Ma perché un gesto apparentemente banale ha destato tutto questo scalpore? La Coca-Cola paga e non poco per avere una certa visibilità, pertanto, un gesto negativo messo in atto da un’icona come Cristiano Ronaldo ha un effetto contrario rispetto agli obiettivi di una costosa sponsorizzazione. In sostanza, l’azienda è stata messa in cattiva luce proprio perché a causare l’inconveniente è stato un personaggio di spicco, ammirato da milioni di tifosi che emulano e ammirano il proprio idolo. Dunque, ciò di cui i giornali sono convinti è la perdita economica relativa alla capitalizzazione della Coca- Cola, pari a 4 miliardi di dollari.


Ma è realmente così? Tecnicamente, Coca-Cola ha raggiunto nuovi massimi storici, con le azioni che nel febbraio 2020 hanno toccato quota 60,13 dollari e da allora, a causa di un crollo dovuto alla pandemia, ha fatto perdere in 21 giorni il 39, 5% del valore, facendo entrare i prezzi in un range circoscritto entro i 55 dollari per azione. Caratteristica peculiare di Coca-Cola è la sua particolare volatilità che provoca improvvisi incrementi di volume in grado di anticipare le sue tendenze o le sue inversioni. Per questa ragione, ciò che è accaduto il 14 giugno era praticamente scontato nella price action, con un prezzo che aveva cominciato già dall’8 giugno un rintracciamento dei massimi del 5 di giugno, arrivati intorno ai 56 dollari. Quella giornata, infatti, non ha avuto alcuna variazione significativa o comunque fuori dalla media della volatilità, rispetto a quella delle dieci giornate precedenti, che hanno avuto dei valori compresi tra i 63 e i 64 centesimi. Pertanto, questi punti risultano insufficienti ad affermare un nesso di causalità tra l’azione del calciatore portoghese e le quotazioni di Coca Cola.



Ma l’economia si è resa protagonista, durante questi Europei, anche grazie alla sponsorizzazione offerta dalla piattaforma social cinese TikTok. L’azienda ha messo in atto una serie di iniziative per diventare la piattaforma di riferimento di questi Europei e battere così la concorrenza di Facebook e Instagram, principali rivali. È la prima volta che una piattaforma social sponsorizza una delle più importanti competizioni internazionali.


TikTok ha promosso il proprio marchio mettendo a disposizione dei propri utenti filtri dedicati e organizzando un concerto in occasione della competizione. A esibirsi è stato il noto cantante Ed Sheeran e i numeri registrati parlano di un autentico successo dell’iniziativa. Gli utenti raggiunti hanno superato i 5,5 milioni: ha funzionato perfettamente la pubblicità che ha visto la collaborazione dell’azienda con David Beckham, oltre che con il già citato cantante inglese. La piattaforma digitale si è avvalsa del mondo musicale per sbancare ogni classifica.


Oltre al concerto sono stati raccolti molti brani a tema calcio per coinvolgere gli utenti, pronti ad utilizzarli nei loro TikTok. Le più disparate icone sportive sono state coinvolte nella campagna pubblicitaria, in particolare i calciatori del Mondiale vinto dall’Italia nel 2006: Toni, Del Piero, Zambrotta, Cannavaro. Non sono mancati, anche qui, strumenti di sensibilizzazione alla lotta contro il razzismo, come l’utilizzo di hashtag diventati in poche ore virali, che hanno generato un maggiore flusso di utenti. Oltre alle iniziative online, TikTok ha organizzato un coinvolgente evento dal vivo. Insieme all’azienda svizzera Zenith, è stato allestito in Piazza del Popolo a Roma un campetto di calcio per lo svolgimento di un torneo gabbia. I cartelloni pubblicitari che chiudono il campo sono interamente dedicati a TikTok e il torneo è stato pubblicizzato da una sfida fra Materazzi e Zambrotta, trasmessa in live sempre su TikTok.


A differenza di quanto succedeva qualche anno fa, nel mondo del calcio, il rapporto spettatore-mezzo audiovisivo si sta rapidamente evolvendo. È diventato inevitabile, durante l’organizzazione di eventi del genere, tenere in considerazione i social. Non ci sarebbe da stupirsi se, fra qualche anno, venissero trasmesse le partite sui social e non più in televisione.


Articolo a cura di: Marica Cuppari e Mattia Vitale



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