Benefici e proprietà del dentifricio: semplice cosmetico o vero e proprio alleato della bocca?
Probabilmente non ci avete mai pensato, ma anche il dentifricio è un vero e proprio cosmetico! Il suo compito, infatti, è quello di mantenere il corretto livello di igiene della bocca, aiutando a conservarne la sua integrità funzionale e a garantirne un perfetto stato di salute. Pertanto, il dentifricio agisce esattamente alla stessa maniera dei detergenti che usiamo su tutto il resto del nostro corpo e delle creme che applichiamo successivamente.

Ma com’è fatto il dentifricio?
Scopriamo insieme tutti gli ingredienti indispensabili per la nostra igiene orale
I prodotti dentifrici che troviamo in commercio sono nella maggior parte dei casi sotto forma di paste, ma esistono anche gel, polveri o compresse dentifricie. Essi migliorano l’azione meccanica dello spazzolino e contengono al loro interno:
1) Gli Abrasivi come il carbonato di calcio, il carbonato di magnesio, l’idrogeno fosfato di calcio e l’ossido di alluminio. Tali sostanze influiscono notevolmente sulla consistenza del dentifricio e aiutano nella rimozione di pigmentazioni superficiali e residui di cibo.
2) I Detergenti come ad esempio il sodio laurilsolfato. Questo tensioattivo è ampiamente utilizzato nei prodotti cosmetici, e in quanto tale vanta proprietà emulsionanti e svolge un’azione anti-enzimatica nella profilassi della carie.
3) Gli Emollienti e Umettanti quali sorbitolo e glicerina, grazie alle loro caratteristiche igroscopiche, prevengono l’essiccazione della pasta una dopo l’apertura del tubetto.
4) Gli Aromi costituiscono circa l’1% nella composizione del dentifricio. Questa categoria di ingredienti può svolgere azioni di vario tipo: ad esempio possono essere utilizzati per coprire il sapore farinoso degli abrasivi o quello amaro dei tensioattivi. I più utilizzati sono i dolcificanti, i quali anche a basse concentrazioni, sono capaci di mascherare sapori sgradevoli. Per fornire un’azione rinfrescante si usano fragranze ed estratti naturali come, per esempio, gli oli essenziali (olio di menta, di anice, di eucalipto, di cannella), oltre a piccole quantità di essenze di agrumi e a sostanze naturali profumate come il mentolo e l’eugenolo. Infine, spesso possono essere inseriti all’interno del prodotto sostanze coloranti, che donano un aspetto visibilmente più gradevole alla pasta.
5) Gli Agenti conservanti come i parabeni e l’acido sorbico, indispensabili in tutte le formulazioni cosmetiche, servono a proteggere i dentifrici da attacchi batterici.

Esistono dei dentifrici che rientrano nella categoria dei dispositivi medici che vengono utilizzati solamente in particolari situazioni. Nella pasta dentifricia, infatti, possono essere aggiunti altri principi attivi specifici per inibire l’azione batterica sulle superfici dentali. Ad esempio, il triclosano o la clorexidina agiscono come antisettici e disinfettanti del cavo orale e svolgono un’azione batteriostatica. Mentre, per ridurre il fastidio dei denti sensibili può essere addizionato del cloruro di stronzio all’interno del dentifricio.
Un’attenzione particolare meritano i cosiddetti dentifrici al fluoro. Dal momento che il fluoro è un gas, le paste dentifricie contengono in realtà dei sali del fluoro detti fluoruri. Tali fluoruri come, il fluoruro di sodio o composti organici contenenti fluoro, costituiscono l’ingrediente attivo più in uso per la prevenzione della carie.
Lo ione F-, infatti, entra nei cristalli di idrossiapatite presente nello smalto dei nostri denti trasformandola, attraverso un processo di mineralizzazione in fluoroapatite, composto meno solubile e meno suscettibile agli attacchi da parte degli acidi.
Tramite questo meccanismo fisiologico, il Fluoro, difende i nostri denti dalla formazione delle carie. Ma entrando più nello specifico, come funziona esattamente?
La carie è una patologia infettiva vera e propria, dovuta a batteri che metabolizzano gli zuccheri presenti nel cavo orale, producendo acidi corrosivi nei confronti dello smalto e della dentina (strato immediatamente sottostante). A causa degli acidi lo smalto viene privato della sua componente minerale, formata prevalentemente da calcio e fosforo ma anche da fluoro. Quest’ultimo si trova naturalmente nella saliva e deriva in buona parte anche dai componenti alimentari, che devono coprire un fabbisogno giornaliero di 1,5-4 mg nella popolazione adulta.
Il fluoro aiuta a prevenire la carie rallentando la distruzione dello smalto e accelerando il processo di remineralizzazione. Più precisamente, la sua funzione preventiva si esplica attraverso due meccanismi:
Formazione della fluoropatite, come accennato precedentemente.
Azione antibatterica: il Fluoro è infatti in grado di evitare l’adesione dello S. Mutans alla parete dentale. Questo è infatti, il principale batterio responsabile della formazione della carie.
Da queste premesse deriva l’importanza di una buona integrazione di Fluoro, per via topica o sistemica.
La via topica è sostanzialmente quella che avviene comunemente tramite l’uso dei dentifrici o dei collutori, ma anche tramite applicazione di gel specifici durante un trattamento odontoiatrico specialistico.
La via sistemica è invece l’assunzione di veri e propri integratori a base di Fluoro in forma di pastiglie.
Ad oggi, si ritiene più efficace l’effetto preventivo ottenuto tramite la somministrazione topica, dopo l’eruzione dei denti.
Fondamentale è il fluoro nei bambini. Fino ai 3-6 anni di età esiste tuttavia un pericolo piuttosto importante chiamato fluorosi dentale, derivante dall’assunzione involontaria di quantità eccessive di fluoro. I bambini colpiti da fluorosi presentano alterazioni del colore dei denti, in particolare dei successivi incisivi permanenti, fino a vere e proprie ipoplasie (sviluppo non completo) dentali nei casi più gravi.
La causa più frequente di fluorosi è l’ingestione involontaria del dentifricio. Per questo motivo molti dentisti consigliano di:
Evitare l’utilizzo di dentifricio nello spazzolamento dei denti nel primo anno di vita;
Tra il primo e i il sesto anno di età usare quantità molto basse di dentifricio e solo dopo i 6 anni, iniziare a utilizzare dentifrici a più alto contenuto di fluoro.
Nei bambini ad alto rischio carie si può considerare l’applicazione topica professionale.
Nell’adulto a rischio di carie medio-basso è sufficiente l’uso di dentifrici a concentrazione standard di fluoro (almeno 1000 ppm) due volte al giorno, mentre nei soggetti a rischio alto, possono essere usati dentifrici ad alto contenuto di fluoro (con circa 1.500 ppm), collutori al fluoro o vernici e gel al fluoro applicate periodicamente dal dentista.
Tramite questi consigli accompagnati ad una buona conoscenza più tecnica delle sostanze che giornalmente utilizziamo per la nostra igiene orale, si possono evitare spiacevoli situazioni, mostrando sempre un sorriso sano in adulti e bambini.
Articolo a cura di: Miriam Messina e Maria Chiara Pistritto