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Astrosamantha tornerà nello spazio nel 2022

Nella lunga intervista al Corriere, Samantha Cristoforetti si è detta pronta: tornerà nello spazio nel 2022. Astrosamantha lo farà vestendo per la prima volta, i panni di comandante della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).



Non è una novità per Samantha ottenere primati assoluti nello spazio: prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA); prima astronauta italiana a viaggiare nello spazio nel 2014 con la sua prima missione (“Futura”, una missione dell'ASI di lungo termine sulla ISS della durata di 199 giorni, dal 23 novembre 2014 all'11 giugno 2015).


Tra qualche mese, nella primavera del 2022, tornerà sulla Stazione Spaziale

Internazionale per la missione assegnatale dall’Agenzia Spaziale Europea e lo farà da comandante con la stessa determinazione, curiosità e senso critico per cui è

fortemente apprezzata nell’ambiente astronautico (e non solo): «Da quando mi hanno assegnato questo ruolo, ho iniziato a guardare tutto in maniera diversa, più critica.

Qualsiasi informazione che mi arriva sull’addestramento, su qualcosa che è andato bene o meno bene, mi ritrovo istintivamente ad analizzarla in maniera più critica», dice.



L’addestramento di Samantha per la sua seconda missione è già iniziato ad inizio anno con lezioni di aggiornamento sulla ISS presso il Centro europeo per gli astronauti ESA di Colonia, Germania, e presso il Johnson Space Center della NASA a Houston, Texas. In questi mesi, il programma si è intensificato: Samantha ha rivisto i sistemi e le procedure della Stazione spaziale e si è addestrata sugli esperimenti e sugli incarichi specifici che eseguirà nello spazio. A ottobre è prevista una settimana a Star City, in Russia, in cui approfondirà la parte legata alle emergenze nel segmento russo. Lavorare in squadra, per Samantha ha sempre rappresentato un vantaggio e trovare la sintonia giusta con i membri dell’equipaggio è essenziale. A tal proposito, nella lunga agenda dell’astronauta italiana sono previste anche attività di “team building leadership”, tra queste una settimana di kayak, per avviare un processo di conoscenza granitico. Questo tipo di attività permette di cogliere alla futura comandante, le sfumature di atteggiamenti e quei momenti in cui una persona reagisce in una maniera piuttosto che in un’altra, leggendo le reazioni di chi costituirà l’equipaggio.


L’addestramento prevede poi anche diversi giorni in un modulo sul fondale oceanico, a circa 20 metri di profondità. Ciò in rinforzo del fatto che l’attività aiuta la familiarità di movimenti e task da compiere soprattutto in un contesto che simuli una missione sulla Stazione Spaziale, con una timeline e un’interazione con un centro di controllo simili. Inoltre, l’acqua ritornerà anche durante le fasi del training di sopravvivenza di uscita nella situazione di ammaraggio, poiché il veicolo Dragon (che trasporterà gli astronauti) prevede questa esperienza di ammaraggio invece che atterraggio sul terreno. Un’altra novità è costituita proprio da questo tipo di veicolo, per la prima volta utilizzato in una missione spaziale, sostituirà quello russo Soyuz (usato nella prima missione). Realizzato dall’azienda privata americana SpaceX di Elon Musk, il veicolo Dragon, a detta di Astrosamantha, sarà più generoso dal punto di vista del comfort dei seggiolini, con un’interfaccia uomo-macchina un po’ più moderna con un touch screen più intuitivo, un po’ come uno smartphone. Sarà completamente automatizzato e quasi farà tutto da solo, motivo per cui questo settembre l’azienda ha deciso di mostrare i muscoli della capsula Crew Dragon inviando in orbita un equipaggio di astronauti non professionisti. Infatti, la capsula si è staccata dalla rampa 39A del Kennedy Space Center, a Cape Canaveral, quando in Italia erano le 2:02 di giovedì 16 settembre, e poco più di 12 minuti dopo, ha raggiunto la sua quota operativa, a 575 chilometri dalla superficie terrestre.


Insomma, un mezzo innovativo per missioni future sempre più sofisticate e dai risultati sempre più importanti, proprio come quella che in primavera vedrà protagonista la nuova comandante della Stazione Spaziale Internazionale: Samantha Cristoforetti.


Articolo a cura di: Luigi Chianese



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