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“Amatissima”, un atto d’amore

La Guerra di Secessione è finita da poco e Sethe, un tempo schiava, vive in una vecchia casa nella periferia di Cincinnati con Denver, l’unica figlia rimasta con lei.


Amatissima” è un libro scomodo: affronta tematiche storiche in modo potente e viscerale, è la denuncia travestita da poesia, elementi incarnati nella figura di questa donna ancora giovane e forte nel corpo, ma con l’animo spezzato.

La storia narrata si ispira ad una vicenda realmente accaduta nel Kentucky, fu pubblicata nel 1987 e vinse il Premio Pulitzer.


Sethe adesso è libera, ma è schiava del suo dolore, dell’incubo di cui non riesce a parlare, l’orrore che ha vissuto e che le ha fatto pensare che uccidere una vita possa essere un atto d’amore.

Nella loro casa, al numero 124, convivono con un fantasma, uno spirito che assume la forma di un albero di ciliegio sulla schiena di Sethe, per tutte le frustate prese in schiavitù, è Amatissima. Be loved. Tormento e redenzione.


«C’è una solitudine che può essere cullata. Le braccia incrociate, le ginocchia avvicinate. Continua, continua questo movimento che, a differenza di quello di una nave, rende calmi e contiene in colui che culla. È una cosa interna tesa come la pelle. Poi c’è una solitudine che vaga. Neanche cullandola la si può tener ferma. È viva, per conto suo. Una cosa secca, che si allarga, e fa risuonare i passi di chi cammina come se venissero da un posto lontano».


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Questa, tuttavia, è anche la storia di Denver, la figlia nata sulla soglia della nuova vita, quando Sethe, dopo aver perso Halle, raggiunge Baby Suggs nella sua casa libera.


Una narrazione non lineare, che si svolge su piani temporali diversi, pretende un’attenzione particolare ed è una grande fatica comprendere fino in fondo tutte le situazioni che Toni Morrison propone.

Un romanzo che è una continua metafora, andrebbe letto con calma per comprenderne meglio il messaggio. Non è un libro che si lascia leggere con superficialità, consigliato a chi è disposto a dedicargli impegno.


Articolo a cura di: Serena Votano



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