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Amarcord Festivalbar: come eravamo

È l’estate del 2007. Stai cantando “Parlami d’amore” a squarciagola davanti alla tv. I Negramaro hanno appena vinto il Festivalbar. Va tutto bene.


In quell’anno il Festivalbar chiude ufficialmente i suoi battenti dopo una storia lunga più di quarant’anni.


Non tutti sanno che il nome del Festival deriva dai jukebox presenti nei bar di tutta Italia che, dotati di una specie di contatore, permettevano di capire quali fossero le canzoni più apprezzate dal pubblico (no, non esisteva il numero degli streams su Spotify).



Dal 1983 il Festival viene trasmesso sulle reti Fininvest (Canale 5 e Italia 1) diventando sempre più popolare e contribuendo al successo di artisti emergenti come le Vibrazioni, gli Zero Assoluto, i Negramaro, Tiziano Ferro e tanti altri.


Negli anni Novanta vediamo sul palco delle diverse piazze in cui si tiene la kermesse itinerante, in veste di conduttrici, le giovanissime Elisabetta Canalis, Alessia Marcuzzi, Cristina Chiabotto, Ilary Blasi; Fiorello e Amadeus, all’inizio della loro carriera da presentatori, ottenere uno straordinario successo e ancora un Giulio Golia in borghese non indossare ancora i panni di “Iena”.



Tra i pezzi vincitori più noti: “Tieni il Tempo” degli 883, “Qualcosa di grande” dei LunaPop (per i più giovani della Generazione Z, le band i cui solisti erano rispettivamente Max Pezzali e Cesare Cremonini), “Lascia che io sia” di Nek, “Happy Hour” di Ligabue.


Per non parlare delle edizioni più datate i cui vincitori erano stati i grandissimi Lucio Battisti con “Acqua azzurra, acqua chiara”, Mia Martini con “Piccolo Uomo”, Claudio Baglioni con “E tu…” e ancora Loredana Bertè con “Non sono una signora” e molti altri big della musica italiana.


Il Festivalbar era sicuramente uno dei Festival più importanti in Italia in quegli anni, tanto che numerosi artisti internazionali accettavano di esibirsi in qualità di ospiti d’eccezione. Tra questi: dei giovanissimi e bellissimi Backstreet Boys nel 1999 che di fronte ad un pubblico femminile palesemente in visibilio si esibiscono con “I Want it that way” (https://www.youtube.com/watch?v=oJTeLuM1uos); una Beyoncè ancora leader delle Destiny’s Child che nel 2001 fanno scatenare il pubblico italiano sulle note di “Survivor” (https://www.youtube.com/watch?v=6tVeerDc364); una appena diciottenne e ancora super natural Avril Lavigne che nel 2002 incanta l’Anfiteatro romano di Cagliari con “Complicated” (https://www.youtube.com/watch?v=YJFwA_uu-cQ).


Dopo tantissimi anni di grande successo, il Festivalbar ormai schiacciato dal calo degli ascolti e dai pesanti costi per sostenere le spese di organizzazione e per garantirsi la presenza di ospiti internazionali, si conclude nel 2007.



Da allora, sono stati numerosi i festival organizzati nella stagione estiva e mandati in onda dalle reti Rai e Mediaset: Coca Cola Summer Festival, Wind Music Awards, Seat Music Awards, Battiti Live, in onda proprio in queste settimane su Italia 1 direttamente dalla Puglia.


Tuttavia, mentre in queste calde serate estive guardiamo artisti appena ventenni esibirsi sul palco di Battiti Live, con in sottofondo “E sarai per sempre la mia ladyy” la domanda che sorge spontanea è: “si stava meglio prima?”. Chi può dirlo, magari tra vent’anni qualcuno guarderà a questi artisti come noi guardiamo oggi ai grandi protagonisti del Festivalbar che, a prescindere dai gusti personali, hanno contribuito a fare la storia della musica italiana.


Articolo a cura di: Mariapia Crupi


Immagini cc: https://www.nssmag.com/it/pills/19216/ti-ricordi-il-festivalbar

https://www.2duerighe.com/musica/129502-2001-7-tormentoni-estivi-che-compiono-ventanni.html

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