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25 aprile: le Donne della Resistenza

Un giorno fondamentale per la storia del nostro Paese, forse tra i più importanti e celebrati. Ogni anno si festeggia la Liberazione italiana dall’onta dell’occupazione nazista insieme alla caduta definitiva del Fascismo.


Mussolini era stato deposto da poco dal Gran Consiglio del Fascismo: era il 25 luglio del ’43. Re Vittorio Emanuele III nominò capo del Governo Pietro Badoglio che autorizzò la resa, firmando segretamente l’armistizio di Cassabile il 3 settembre dello stesso anno. Era l’8 settembre del 1943 quando fu reso pubblico. Da quel momento, i nazisti iniziarono l’invasione del paese. Nello stesso anno, gli Alleati iniziarono la campagna d’Italia. Nacquero anche dei movimenti partigiani dopo l’8 settembre, movimenti che prendono il nome di Resistenza Italiana o Secondo Risorgimento. All’interno del movimento si racchiudevano molte fazioni che talvolta risultavano opposte tra loro, ma che si riunivano sotto il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN).


Si legge e si studia spesso dei partigiani combattenti nei boschi, dei partigiani in prima linea, ma non bisogna dimenticarsi che anche le donne hanno avuto un ruolo fondamentale nella Resistenza. Le donne, chiamate anche staffette, hanno partecipato attivamente agli scontri armati, alle attività di approvvigionamento di armi, munizioni e cibo e di assistenza ospedaliera. Il ruolo delle donne naturalmente varia cronologicamente e geograficamente, ma il modus operandi e la determinazione si sono mantenuti sempre, senza eccezioni. Ad esempio, si fanno pioniere della Resistenza civile. Come le donne napoletane della Napoli occupata che, nel 1943, hanno impedito il rastrellamento di uomini da parte dei nazisti, inneggiando all’insurrezione. O ancora a Carrara nel 1944, quando non obbediscono agli ordini di sfollamento, impedendo ai tedeschi di raggiungere la Linea Gotica con facilità. Anche sul fronte armato hanno saputo distinguersi, combattendo valorosamente nelle bande extra-urbane come membri di GAP e SAP.


Tuttavia, in molti non riconoscono l’indubitabile ed imprescindibile ruolo che le donne italiane hanno avuto nella battaglia per la Liberazione, difatti solamente 35.000 donne hanno ricevuto la riconoscenza di partigiana combattente, contro i 150.000 uomini.


Articolo a cura di: Victoria Pevere




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